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Azienda ospedaliera unica di Catanzaro, l’esultanza di Abramo e Tallini

Il sindaco e il presidente del Consiglio regionale commentano l’approvazione della legge sull’integrazione “Pugliese”-“Mater Domini”. Il numero 1 di Palazzo Campanella: «Testo condiviso con il comm…

Pubblicato il: 29/04/2020 – 15:47
Azienda ospedaliera unica di Catanzaro, l’esultanza di Abramo e Tallini

CATANZARO «L’integrazione ospedaliera fra Pugliese-Ciaccio e Mater Domini è il più importante punto di riferimento per lo sviluppo di Catanzaro e della sua vocazione di città della salute e della ricerca scientifica, sulla quale stiamo puntando da anni». Lo ha detto il sindaco, Sergio Abramo, che con il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini ha tenuto una conferenza stampa per commentare l’approvazione della legge che prevede la creazione dell’azienda ospedaliera unica del capoluogo attraverso l’integrazione dell’ospedale con il policiclico universitario Mater Domini. Un ok di portata storica, hanno in pratica affermato in coro Abramo e Tallini, che – come si ricorderà – è stato il promotore del testo, contenuto in una legge di “manutenzione” di normative regionali, approvato nella notte tra lunedì e martedì dal Consiglio regionale .
PARLA IL SINDACO «Mi corre l’obbligo – ha esordito Abramo – di ringraziare tutto il Consiglio regionale, sia maggioranza e opposizione, per l’approvazione unanime; il presidente Tallini, che le modifiche alla legge sull’integrazione le ha proposte, e sinceramente non pensavo riuscisse a fare questo miracolo nel primo Consiglio utile; i consiglieri di opposizione Notarangelo e Pitaro; quelli di maggioranza Esposito, Mancuso e Pietropaolo, che hanno dato un grosso contributo alla discussione. Non di meno – ha proseguito il sindaco – vanno ringraziati la presidente Santelli, che ha garantito l’opportunità di varare subito la legge, e il commissario Cotticelli». «L’importanza dell’integrazione, che non darà nessun privilegio a un’Azienda rispetto a un’altra, è evidente, perché blinderà le Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia, rafforzando lo stesso Ateneo che da tempo sta crescendo in maniera esponenziale», ha poi aggiunto Abramo ricordando «gli ottimi esempi di attività assistenziale sui pazienti Covid della Lombardia curati dai medici del Pugliese, aspetto giustamente messo in risalto dai media nazionali». Ha poi ribadito, il sindaco, come l’integrazione «consentirà di ottenere risparmi e razionalizzare assistenza, organizzazione e logistica, ricerca e didattica del Pugliese-Ciaccio e del Policlinico, sbloccando anche le risorse necessaria all’edilizia sanitaria. Ai medici va data l’opportunità di lavorare in strutture adeguate. Ci saranno ancora degli ostacoli, ma sono tranquillo perché abbiamo tutto il Consiglio regionale dalla nostra parte e il supporto concretissimo del suo presidente». Benefici, tramite l’integrazione, anche attraverso la conseguente ripartizione dei posti letto e delle risorse: «Perché ci siamo accorti che, sui fondi, l’Asp di Catanzaro, è fortemente penalizzata». Abramo ha continuato rassicurando che «Lamezia non verrà dimenticata: dopo l’approvazione della legge, la firma del protocollo e l’individuazione di un dg unico si aprirà il ragionamento anche con Lamezia».
IL COMMENTO DI TALLINI L’asse Catanzaro-Lamezia è stato uno dei punti centrali dell’intervento di Tallini: «Lo sviluppo dell’area centrale è fondamentale per l’intera regione e Catanzaro – ha rilevato il presidente del Consiglio regionale e leader di Fozra Italia – ha la grandissima occasione per diventare, nella sanità, l’eccellenza della Calabria, lo abbiamo visto nell’azione di contrasto al Covid-19: sono emerse criticità negli altri territori e cose buone nell’area centrale. Con l’integrazione si avrebbe la più grande struttura sanitaria non solo della Calabria, ma dell’intero Mezzogiorno. Con l’integrazione finirà la storia del pronto soccorso del Pugliese, ci saranno altri posti letto a disposizione dell’intera Calabria e, quindi, con vantaggi per il capoluogo e per tutta la regione». Tallini ha poi rimarcato come il testo approvato nell’ultimo Consiglio regionale «sana di fatto i profili di incostituzionalità presenti nella legge approvata carata nella scorsa legislatura» e impugnata dal commissario della sanità calabrese, rilevando come il nuovo testo sia stato «condiviso con il commissario Cotticelli, e quindi mi sembra inverosimile che adesso Cotticelli impugni anche questo. Il processo è ormai avviato, sono fiducioso e sono convinto che nel giro di qualche anno i calabresi si accorgeranno di questa importante risposta del Consiglio regionale».
GLI INTERVENTI Alla conferenza stampa hanno quindi portato il loro contributo anche i consiglieri regionali Francesco Pitaro (Misto), Libero Notarangelo (Pd), Filippo Pietropaolo (Fratelli d’Italia) e Filippo Mancuso (Lega), mentre invece non era presente Baldo Esposito (Casa della Libertà). Pitaro ha ribadito le ragioni del suo sì in Consiglio regionale, auspicando comunque «la massima vigilanza sul prosieguo dell’iter«, esprimendo «la raccomandazione di non smantellare l’ospedale Pugliese sul quale abbiamo fatto grandi battaglie» e rilanciando «la proposta che ho già fatto in campagna elettorale, quella di una legge speciale per Catanzaro capoluogo». Notarangelo ha stigmatizzato «il grave ritardo accumulato in passato a causa del moderna errore di inserire nell’integrazione di due hub uno spoke, adesso bisogna procedere dando vita però non a un inglobamento ma a una vera fusione». Per Pietropaolo la vicenda dell’integrazione «ha due aspetti, il primo è l’approvazione della legge, ovviamente, il secondo èp il cambio di rotta che ha portato a questo risultato, che adesso dovrà essere concretizzato senza altri intoppi». Infine, secondo Mancuso, che è anche consigliere comunale, «si tratta di una svolta epocale per la sanità del capoluogo che avrà ovvie e positive conseguenze: più posti letto, più specializzazioni e un punto fermo sulla Facoltà di Medicina, che avrà maggiore continuità e non perderà le Scuole di specializzazione».
IL CENTRO COVID A VILLA BIANCA La conferenza stampa è stata poi l’occasione per un passaggio anche sul tema, piuttosto controverso, dell’individuazione di un centro Covi regionale. Sul punto, Abramo ha rilanciato l’opzione “Villa Bianca”, l’ex sede del Policlinico “Mater Domini”, spiegando che «la struttura è praticamente già pronta, a parte alcuni servizi che non richiederebbero molto tempo». Anche alla luce di alcune “resistenze” territoriali e dal sapore un po’ campanilistico che già sono emerse, pure nell’ultima seduta del Consiglio regionale, Tallini ha invitato a un cambio di strategia per così dire “comunicativa”, consigliando alla politica catanzarese di «lavorare per realizzare un centro Covid della città, visto che ogni territorio ha diritto a rivendicare centri di contrasto al virus. Ritengo – ha detto il presidente di Palazzo Campanella – che altre realtà non presentiamo né strutture né condizioni come “Villa Bianca”, ma suggerisco di non definirlo regionale. Dobbiamo ragionare in termini territoriali. Lavoriamo per l’azienda unica di Catanzaro, la più grande della Calabria, di cui un centro Covid catanzarese può essere espressione con una forza sicuramente maggiore rispetto ad altri ». Nel clima di generale condivisione, unica eccezione è quella del democrat Notarangelo, che ha evidenziato l’opportunità di «acquisire i pareri degli operatori sanitarie di esperti di economia sanitaria, inoltre l’idea di istituire presidi monospecialistici distanti da presidi plurispecialistici non sembra molto ben accolta, per cui si tratta di una questione ancora da approfondire». (c.ant.)

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