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Fase 2, Santelli difende le “sue” scelte: «O diamo risposte o le dà la 'ndrangheta»

Il presidente della Regione è intervenuta a “La vita in diretta” su Rai 1 motivando la decisione di alleggerire le misure di contenimento dell’epidemia. E su La7 ha replicato a Conte: «Chiede atten…

Pubblicato il: 30/04/2020 – 18:06
Fase 2, Santelli difende le “sue” scelte: «O diamo risposte o le dà la 'ndrangheta»

CATANZARO «Si riapre ma non è che avremo i ristoranti pieni, avremo poca gente, c’è paura, dobbiamo cercare poco a poco di rimetterli in moto». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, commentando a “La vita in diretta”, su Rai 1, la sua ultima ordinanza con la quale, ieri sera, ha disposto un alleggerimento delle misure di contenimento del coronavirus in Calabria. «O ci siamo noi a dare delle risposte oppure – ha proseguito Santelli – o questo territorio diventerà preda di chi le risposte purtroppo le dà, e le dà velocemente, e si chiama criminalità organizzata». Poi l’attacco all’opposizione che ha criticato la scelta della governatrice: «C’è anche un gioco politico – ha sostenuto Santelli. Per esempio in occasione della seduta del Consiglio regionale dedicata al Bilancio è arrivata una mozione con un ordine del giorno del Pd che mi chiedeva di riaprire ristoranti e bar. A volte la politica… Noi cerchiamo di pensare agli interessi del territorio». La governatrice era intervenuta anche nel corso della trasmissione “Tagadà” andata in onda su La 7. «Ho adottato ordinanze molto più restrittive di quelle nazionali – ha detto in diretta tv – , cercando di chiudere la Calabria. I calabresi hanno reagito molto bene, hanno rispettato molto le regole e noi abbiamo avuto dai di contagio abbastanza bassi. Ora, bisognerà ri-iniziare la vita convivendo con il virus, questo è il tema. Quindi, consapevolezza della prudenza, delle precauzioni necessarie, però c’è un dato». «L’Italia – ha poi aggiunto Santelli – non è tutta uguale, ci sono situazioni come la Basilicata che non ha contagi, non può essere equiparata alla Lombardia. Non abbiamo contagi autoctoni, ma solo contagi di ritorno. Il problema è che nell’ultimo Dpcm il governo scrive che è vietata la mobilità interregionale, poi è consentito il ritorno nelle proprie residenze, nei propri domicili, nelle abitazioni».
«Cioè – ha poi proseguito nel corso del collegamento tv – il governo che oggi mi dice “attenzione, perché stai facendo un passo improvvido e rischi di aumentare i contagi”, in realtà contemporaneamente apre a un ritorno indiscriminato e senza alcun tipo di controllo. Aggiungo: su richiesta della Protezione civile e del ministero dell’Interno, nelle regioni del Sud si stanno attrezzando centri Covid per immigrati. Cioè, il governo in Calabria, dove abbiamo fatto tanti sacrifici, mi manda 50 immigrati, in situazioni non di salubrità».
«Appena ho fatto l’ordinanza – ha ancora detto Santelli – si è scatenata una questione tipicamente politica. Ho avuto l’attacco di tutti i sindaci del Pd a cui ricorderei, sommessamente, che in Consiglio regionale il Pd mi ha chiesto l’apertura dei riportanti, in assoluto. La fase 1 è iniziata con noi che avevamo chiuso le scuole e il governo che ha impugnato le nostre ordinanze, dopo di che poi 4 giorni dopo ha fatto esattamente le ordinanze che abbiamo fatto noi». «Mi dispiace – ha infine sostenuto il presidente della Regione – mi aspetto dal governo delle leggi di cornice precauzionali serie, le normative di dettaglio le lasci alle Regioni. Noi stiamo dicendo che la fase 2 va governata insieme tenendo conto della specificità dei territori».

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