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Governo-Santelli, è muro contro muro

Il duello si consuma sulle tv nazionali. Il ministro Boccia: «Ritiri l’ordinanza o la impugniamo, mette a rischio i la salute dei calabresi». Il no della governatrice: «Vado avanti, e i miei correg…

Pubblicato il: 30/04/2020 – 23:37
Governo-Santelli, è muro contro muro

E’ scontro frontale tra governo e Regione con la governatrice Santelli che mantiene il punto e non ritira l’ordinanza con cui, da ieri, ha disposto un consistente alleggerimento delle misure di contenimento del coronavirus in Calabria. «Il ministro Boccia dice di diffidarmi ma io non ritiro la mia ordinanza», ha detto la Jole Santelli nel corso della trasmissione “Diritto e rovescio” su Retequattro. «I ristoranti – ha aggiunto Santelli – non li ho aperti io ma il Governo prevedendo la possibilità dell’asporto e l’apertura delle cucine. Se vuole ho aggiunto la possibilità di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del Governo? Forse».
L’ATTACCO DI BOCCIA Quindi, nessuna mediazione e nessuna mano tesa al governo, anzi uno scontro, che si consuma nelle trasmissioni televisive nazionali. «Mi dispiace, ma tra pochi minuti partirà la diffida per l’ordinanza» della Regione Calabria, «se non dovesse essere ritirata l’ordinanza sarà impugnata». Ha detto ai microfoni del Tg1 il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, sostenendo poi che «la fuga in avanti della Calabria non aiuta nessuno e mette a rischio la salute dei calabresi», aggiunge. Secondo quanto ricostruisce l'”Huffington Post”, Boccia avrebbe  contattato telefonicamente la Santelli per trovare un’intesa ed evitare uno scontro diretto, ma dalla governatrice della Calabria sarebbe arrivata un secco “no”.
LA REPLICA DELLA SANTELLI La replica della Santelli è arrivata dalla platea di “Diritto e Rovescio”, su Rete 4, in collegamento dalla Calabria. «I ristoranti – ha esordito Santelli – non li ho aperti io ma il Governo prevedendo la possibilità dell’asporto e l’apertura delle cucine e tutto ciò che ne consegue. Io ho aggiunto la possibilità di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del Governo? Forse. Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza». Santelli ha ricordato che «all’inizio di questa fase 1 feci un’ordinanza per chiudere le scuole, venni minacciata di non presentarla perché sarebbe stata impugnata: quattro giorni dopo il governo chiuse le scuole. Quindi non ritiro l’ordinanza perché sono sicuro che tra una settima il governo farà un Dpcm uguale al mio. Il problema adesso sarà di valutare insieme con il governo l’approccio con cui dobbiamo gestire questa seconda fase. La prima fase era una fase in cui la salute era ovviamente prioritaria, abbiamo chiesto e seguito tutti norme unitarie, a cui ci siamo adeguate, anche noi siamo stati un delle Regioni che ha assunto un atteggiamento più rigido nell’applicazione delle norme. Ora – ha aggiunto il presidente della Regione – siamo in una fase 2, che è diversa perché è diverso il problema del contagio all’interno del Paese, diverse sono le situazioni economiche: allora. Quello che chiedo è che il governo faccia la cornice generale delle norme, ci spieghi quali siano le precauzioni da adottare, poi il dettaglio lo lasci a chi sta sul territorio. Decidere se deve aprire il negozio di abbigliamento per bambini mi sembra una normativa di dettaglio che potrebbe essere lasciata». Secondo Santelli, poi, «il problema che abbiamo avuto i contagi di ritorno, per due volte, purtroppo il governo con l’ultimo Dpcm invitando chiunque a tornare nella propria residenza, domicilio e abitazione, mi sta creando il terzo esodo. Il governo faccia il governo, mi aiuti a gestire questa cosa. E’ molto più pericolosa una terza ondata di ritorno da zone fortemente contagiate che due tavoli al bar che ho aggiunto su ristoranti che – ha concluso il presidente della Regione – non ho aperto io ma li ha aperti il governo». Non ho scherzato sulla salute dei calabresi tanto è vero che ho assunto decisioni rigidissime», ha inoltre rimarcato la Santelli, a “Diritto e Rovescio”. «I calabresi – ha proseguito Santelli – sono stati serissimi a rispettare le regole saranno anche serissimi nel rispettare le piccole libertà che gli stiamo resistendo. Ripeto, sono preoccupata moltissimo per il terzo esodo. Due esodi li abbiamo gestiti da soli, il terzo abbiamo chiesto aiuto nella gestione anche in partenza. I nostri casi di virus – ha concluso il presidente della Regione – sono solo contagi da ritorno, cioè contagi che arrivano dalle zone fortemente contagiate. Questi sono i veri pericoli, non due bar in ristoranti, non scherziamo. Su questo punto chiedo aiuto, ma chiedo aiuto al governo non in contrapposizione ma istituzionalmente». (c.ant.)

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