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La maggioranza difende le scelte della Santelli, dalle opposizioni piovono critiche

Attacco del Movimento 5 stelle che scrive a Mattarella sull’ordinanza: «Un controsenso». Bevacqua e Irto fanno eco alle parole di Callipo, mentre la leghista Minasi ritiene le misure «utili per il …

Pubblicato il: 30/04/2020 – 14:01
La maggioranza difende le scelte della Santelli, dalle opposizioni piovono critiche

CATANZARO La politica fa il suo lavoro, si divide e si confronta. L’ordinanza che anticipa di molto le misure del Governo diramata dal presidente Jole Santelli è deflagrata forte nella notte trovando impreparati anche i più attenti alle fasi della pandemia. I governatori del nord fanno pressioni e il governatore cede (qui la notizia) sembra che a confortare più di tutto siano i dati epidemiologici ma tra Governo e Regioni si consuma una lenta guerra fredda che logora non tanto i diretti protagonisti quanto i cittadini, da mesi reclusi, lasciati in balia di decisioni incomplete e spesso confuse nelle acque torbide della politica. Favorevoli e contrari. Anche con l’ultima ordinanza è finita così. I più scettici sono i primi cittadini di piccole comunità vantano (alcuni) anche gli zero contagi. Ma poi ci sono anche i deputati e i consiglieri regionali che sull’argomento usano la clava.
IL M5S SCRIVE A MATTARELLA I parlamentari calabresi sono spacchettati in gruppi più o meno grandi, alcuni agiscono come lupi solitari. Ma l’iniziativa più consistente è stata intrapresa da Paolo Parentela, Francesco Sapia, Bianca Laura Granato e Giuseppe d’Ippolito che hanno indirizzato una lettera a Sergio Mattarella. Nella missiva i parlamentari hanno ricordato che sull’ipotesi di riaperture immediate l’Istituto Superiore di Sanità aveva già relazionato a proposito dei rischi di contagio al Presidente della Repubblica i pentastellati hanno evidenziato che la programmazione per la fase 2 «è il frutto di un lavoro complesso, volto a garantire, assieme, la tutela della salute e la ripartenza dell’economia». Nessuna scelta arbitraria quindi e condivisibile così come ritengono l’eurodeputata Laura Ferrara, insieme agli altri deputati: Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci, Giuseppe Fabio Auddino, Alessandro Melicchio e Massimo Misiti. «La Santelli – scrivono i pentastellati-, mentre ribadisce la necessità di chiudere i confini ai calabresi “fuori sede”, permette, in prossimità del 1 Maggio, a bar e ristoranti di riaprire e a privati cittadini di fare manutenzione alle proprie imbarcazioni, consentendo anche gli spostamenti fra diversi Comuni. Tutto questo è un controsenso». Dalida Nesci, Giuseppe Auddino, Rosa Silvana Abate, sono poi gli altri pentastellati che a più riprese hanno evidenziato l’inopportunità delle decisioni prese dal vertice della regione Calabria.
IL “NO” DEL PARTITO DEMOCRATICO Nel frattempo che nella relazione alla Camera ed al Senato, il premier Conte ha chiesto ufficialmente il ritiro delle ordinanze contrarie alle disposizioni contenute nell’ultimo Decreto di presidenza del Consiglio dei ministri, anche gli esponenti democratici hanno palesato tutte le loro perplessità sulle nuovi disposizioni contenute nell’ordinanza. Parte da un dato inconfutabile il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, che non può che constatare come moltissimi sindaci di estrazione politica affine a quella di Jole Santelli abbiano espresso parere contrario a quanto invece contenuto nell’ordinanza. «La rottura politica tra i tantissimi sindaci del territorio, molti dei quali vicini anche allo schieramento del governatore, e la Regione Calabria apre, inoltre, un grave ed eclatante conflitto istituzionale che rischia di minare il già debole tessuto sociale della regione -sostiene Bevacqua -. Rimane, adesso, attenersi ed ancorarsi al buon senso dei sindaci, da sempre avamposto dei territori». Al consigliere regionale hanno fatto eco anche le parole del commissario della federazione provinciale di Cosenza, Marco Miccoli, ed al segretario provinciale di Vibo Valentia Enzo Insardà. Mentre, il vice presidente del consiglio regionale, Nicola Irto denuncia: «C’è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione. L’ordinanza della presidente Santelli non è stata concertata con nessuno, né con il Consiglio regionale, né con i sindaci e con il sistema delle autonomie locali». Anche Pippo Callipo ed il commissario regionale Stefano Graziano, appena appreso del provvedimento del presidente Santelli hanno espresso non poche perplessità chiedendone un immediato ritiro (qui la notizia). Ma sull’argomento l’ex candidato del centro sinistra, nella giornata di oggi ha aggiunto:«Invito dunque la presidente della Regione a evitare un contenzioso con il governo e a revocare la sua ordinanza – è l’appello di Callipo – emanando un nuovo provvedimento che sia in armonia con le norme nazionali. Eviti altre contrapposizioni, si confronti con i sindaci e riconosca anche il ruolo dell’opposizione piuttosto che fare tutto da sola, che è proprio quello che i suoi alleati romani contestano al governo Conte».
LA LEGA E’ SODDISFATTA Non c’è stata una levata di scudi nella maggioranza. Atteggiamento prudente anche alla luce di quelli che potrebbero essere le decisioni del governo. La capogruppo a Palazzo Campanella, Tilde Minasi, ha condiviso le scelte della leader della maggioranza poiché: «Si tratta di  consentire una serie di attività che avranno ripercussioni positive sotto l’aspetto economico ma anche psichico e sociale. Innanzitutto importantissima la possibilità per gli esercenti del settore food di poter ricominciare a lavorare sia tramite asporto che, ove possibile, con l’allestimento di spazi all’aperto. A questo provvedimento, poi, va aggiunto quello che riguarda il commercio di fiori e piante nonché di generi alimentari sia come esercizio ambulante che presso i mercati all’aperto. Ciò si traduce in una vera e propria svolta per gli operatori del settore che potranno finalmente ricominciare a programmare il loro lavoro, guardando in maniera più rosea ai prossimi mesi e cercando di accantonare, almeno in parte, i gravi disagi vissuti in questo periodo». Sport e manutenzione delle imbarcazione, rappresentano per la leghista, elementi imprescindibili . «Si tratta di provvedimenti che non potranno che aiutare i calabresi».
FORZA ITALIA SI SCHIERA CON IL PRESIDENTE SANTELLI La carica è suonata dal “Cavaliere” in persona e a Berlusconi si aggiunge anche il consigliere regionale Antonio De Caprio: «Non si tratta di un liberi tutti, o di una strategia subdola per innescare una guerra tra poveri, così com’è stato detto da qualche imprenditore calabrese, ma di un grande senso di vicinanza che vogliamo dimostrare all’imprenditoria calabrese, di cui ci fidiamo e che, dopo mesi di stop, e le non risposte concrete da parte del governo, sono esausti e senza ormai più prospettive». E dello stesso avviso è anche il collega a Palazzo Campanella, Domenico Giannetta: «I calabresi meritano la fiducia che il presidente Santelli riconosce loro. D’altronde l’ordinanza non impone agli esercenti di aprire le proprie attività. Consente, a quelli che lo vogliano e che siano nelle condizioni di garantire il distanziamento sociale e la salvaguardia della salute degli avventori, di allentare le restrizioni nell’erogazione di alcuni servizi. Avvalendosi, se attrezzati, anche degli spazi esterni». Anche Giuseppe Graziano (Udc) ritiene il provvedimento adottato la scorsa notte una buona soluzione per i Calabresi. «La Calabria  deve ritornare a rimettere in moto, al pari delle regioni del nord, il motore della sua economia. Turismo e servizi al cittadino, è questa la base su cui si fonda buona parte dell’economia della nostra regione. Queste sono le nostre “fabbriche” che, al pari del settentrione, non possiamo continuare a mantenere ferme. Ma questo non significa “liberi tutti”. Anzi, questo significa saper dimostrare al resto del Paese e dell’Europa che è possibile iniziare a ritornare alla normalità».
L’OK DI PIETROPAOLO (FDI) «La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha ribadito al governo quanto sia discriminante e rischioso il principio della riapertura per settori delle attività economiche, mentre sarebbe opportuno che lo Stato dica quali siano le prescrizioni a cui attenersi per garantire la sicurezza, consentendo la riapertura a tutti coloro che sono in grado di osservare quelle prescrizioni».  E’ quanto afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Filippo Pietropaolo, che prosegue: «In questa direzione va anche l’ordinanza con cui la presidente Santelli dà la possibilità a bar e ristoranti di riprendere la propria attività all’aperto, e seguendo rigorose prescrizioni sanitarie. Un atto di coraggio, ma anche di grande responsabilità nei confronti di un importante settore dell’economia regionale in grave sofferenza dopo lunghe settimane di lockdown. Naturalmente non viene imposta la riapertura, ma viene offerta la possibilità di attrezzare con anticipo e in maniera graduale le attività rispetto ad una fase di convivenza con il virus con la quale bisognerà, prima o dopo, fare i conti. L’aspetto sanitario è senza dubbio prioritario, ed è evidente che l’allentamento delle restrizioni dovrà essere direttamente legato alla capacità di contenere i contagi. Questo, d’altro canto, sembra essere l’orientamento del governo nazionale, con il presidente Conte che dopo essersi opposto alle richieste dei governatori di centrodestra, e mentre nel suo intervento alla Camera sosteneva una presunta illegittimità delle decisioni autonome delle regioni, ha mostrato un’apertura al “differenziamento geografico” nell’allentamento delle misure anti-Covid in base ai criteri scientifici che il ministero della Salute emanerà nelle prossime ore. Il buonsenso fa presupporre che in questi criteri scientifici possa rientrare a pieno titolo la Calabria, che ha dimostrato di essere riuscita a contenere la diffusione dell’epidemia. E’ paradossale, poi, che -spiega Pietropaolo – proprio il presidente Conte mostri preoccupazione per la possibile diffusione del contagio a causa di autonomi allentamenti delle misure di prescrizione, mentre allo stesso tempo consente il rientro al Sud di migliaia di studenti e lavoratori che vivono nelle regioni più colpite dal virus».
IL PLAUSO DI ESPOSITO (CDL) Secondo il consigliere regionale della Casa delle Libertà, Baldo Esposito, «l’ordinanza regionale emessa ieri sera è un’ordinanza coraggiosa e che apre sicuramente a polemiche sulle tempistiche, ma anche a molti spunti di riflessione corretti. I numeri parlano chiaro: la Calabria ha ben gestito la fase critica dell’epidemia, emanando atti spesso più restrittivi rispetto ad altre regioni italiane e affrontando con dignità, passo dopo passo, tutte le emergenze che il coronavirus ha comportato, soprattutto in campo sanitario. Per la cosiddetta “fase 2” ci saremmo tutti aspettati dal Governo una differenziazione tra regioni più compromesse (quelle delle nord) e regioni meno compromesse (quelle del sud). Non possiamo ora accettare supinamente che ancora una volta si penalizzi un sud già economicamente depresso, per tenere a bada le forti regioni del nord».  L’auspicio – conclude Esposito – è che questo atto politico, posto in essere dalla Regione Calabria, pur nelle differenziazioni che si sono evidenziate in queste ore, possa diventare un punto da cui partire per arrivare a soluzioni eque e condivise. Marciare divisi e colpire uniti».
SILVIA VONO (IV) PRESENTA UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE  «Credo necessario, per una questione così complessa, prevedere anche proporzionate misure sanitarie da applicare nel malaugurato caso di nuovi contagi derivanti da questa “Fase Due”. – dichiara Silvia Vono – Così ho deciso di sottoporre ad interrogazione parlamentare anche il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, per capire se la Regione, tramite la Task Force, abbia svolto l’attività per cui era preposta o se, ancora una volta, i calabresi ci troveremo a pagare sui nostri affetti e sulla nostra salute l’altissimo prezzo di una politica populista che al netto di note stampa e ordinanze raffazzonate in fretta e in furia, continua a nascondersi sotto il manto delle altrui colpe».

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