«La pezza è peggiore del buco. Sono da ritenersi gravi sia l’adozione dell’ordinanza che fa aprire bar e ristoranti, sia le motivazioni che la Governatrice offre». Questo quanto scrive Mimmo Bevacqua, capogruppo del Pd in Consiglio regionale. Per il consigliere Dem, le esternazioni della Santelli raggiungono due risultati segnatamente negativi: «Lasciamo da parte, per carità di patria, la menzogna, ripetuta in ben tre trasmissioni televisive nazionali, su una fantomatica richiesta fattale dal PD di riaprire gli esercizi in questione: non vale nemmeno la pena di replicare. Quanto, invece, alle motivazioni addotte, con la prima, la Santelli crea un disordine istituzionale, peraltro confondendo le competenze esclusive dello Stato con l’esercizio della legislazione concorrente» afferma il capogruppo che cita sia la gerarchia delle fonti che il principio di leale collaborazione. Per Bevacqua infatti «per le libertà fondamentali dei cittadini è lo Stato a decidere, con propria esclusiva riserva di legge» aggiungendo poi che si genera un pericolo per i calabresi, «assumendosi la responsabilità politica su eventuali aumenti dei contagi dovuti alle sue illogiche e pericolose aperture, non utili ad alcuno». Con la seconda, invece, secondo il pensiero del consigliere, la governatrice va anche oltre sostenendo che «la misura costituisce una tutela anti ‘ndrangheta. La Santelli sbaglia grossolanamente, perché contraddice la responsabilità assunta in Consiglio regionale quattro giorni prima, insieme a tutta la maggioranza, con la decisione di prorogare di chiudere le sale giochi in prossimità di scuole o luoghi di culto». «Nei prossimi giorni – rilancia il capogruppo – chiederemo formalmente al presidente le ragioni di tale proposta e da quale assessorato proviene la richiesta. La Santelli, così facendo, continua con la violazione del principio di legalità, resa evidente dai primi atti adottati fin dal suo insediamento, e con la assurda proroga concessa con la prima legge della sua legislatura che offre l’opportunità di costruire più liberamente, finanche sui terreni agricoli. Una contraddizione, appunto, che cancella d’un tratto il principio di consumo suolo zero sancito nella precedente consiliatura e condiviso anche da molti consiglieri, attualmente in maggioranza». «Lotta alla ‘ndrangheta vuol dire ben altro – ribadisce Bevacqua – la si prepara generando rete istituzionale, coinvolgendo sindaci (neppure sentiti prima di adottare la ben nota ordinanza, tanto da metterli in condizione di rifiutarla); parti sociali; mondo della cultura; terzo settore e tutto quanto necessario a generare un governo al plurale che navighi secondo una rotta prestabilita e non già pericolosamente umorale».
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