SORIANELLO Nel pomeriggio del 29 aprile 2020, i carabinieri della Stazione di Soriano Calabro hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia Marina Russo, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, a firma del Procuratore della Repubblica Camillo Falvo e del sostituto Corrado Caputo, nei confronti di Salvatore Zannino, 42enne originario di Sorianello, per il reato di tentata estorsione in concorso nei confronti di una ditta edile del territorio vibonese.
Zannino, unitamente a Domenico Tassone, 35enne originario di Soriano Calabro, erano stati tratti in arresto il 4 marzo 2020 per il medesimo reato avvenuto nel febbraio 2019 nel territorio di Soriano Calabro. Zannino, per tale motivo, era stato ristretto agli arresti domiciliari. Le ulteriori acquisizioni investigative in merito ai controlli avvenuti nella sua abitazione, a opera dei militari della Stazione Carabinieri di Soriano Calabro, hanno consentito di evidenziare la sussistenza, ancora oggi, del «pericolo che le condotte trasgressive dello Zannino possano compromettere l’ulteriore prosieguo investigativo».
La violazione riscontrata durante in controllo presso il domicilio dello Zannino è stata ritenuta sintomatica di una «totale inaffidabilità del soggetto» che ha mostrato «l’assoluta inidoneità del regime detentivo domiciliare».
Quindi, dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che aveva raggiunto Domenico Tassone pochi giorni prima, anche Zannino Salvatore è stato ristretto presso la casa circondariale di Vibo Valentia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’esecuzione di ben due ordinanze di aggravamento di misura cautelare, a distanza di pochi giorni, con l’applicazione del regime carcerario, dimostrano la particolare attenzione della Procura della Repubblica di Vibo e delle Forze dell’Ordine alle dinamiche criminali sul territorio anche nel periodo di emergenza sanitaria.
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