di Pablo Petrasso
CATANZARO «Un ulteriore provvedimento, che corrisponde a una richiesta che le Regioni avevano fatto al Governo, senza ottenere alcuna risposta, è stato assunto rispetto alla dotazione informatica, così da assicurare ai giovani il diritto allo studio. La Regione Calabria ha deciso di intervenire con l’acquisto e distribuzione, tramite le istituzione scolastiche, di 25mila tablet». Poche righe all’interno di un comunicato dell’Ufficio stampa della giunta regionale: il 9 aprile scorso – non senza risparmiare un accenno di polemica nei confronti del governo – Jole Santelli annuncia un provvedimento pensato per aiutare gli studenti calabresi a superare il digital divide. La fase è complicata, gli studi proseguono da casa e, in piena emergenza Coronavirus, non tutte le famiglie hanno la possibilità di contare su strumenti tecnologici adeguati.
Modi e tempi in cui sarà perfezionato l’aiuto – acquisto e distribuzione – sono un po’ sfumati in quella prima comunicazione ufficiale. Si parla soltanto di farlo «tramite le istituzioni scolastiche». Tre settimane dopo le sfumature restano ma, almeno sui tempi, arriva un conferma via social. E chi pensava che i tablet avrebbero alleviato le difficoltà degli allievi nel pieno della pandemia e della didattica a distanza rimane deluso. Se ne parlerà a settembre, quando – nelle intenzioni del governo nazionale – le scuole torneranno a funzionare (si spera) a pieno regime e la didattica a distanza cederà il passo all’insegnamento tradizionale. L’informazione arriva dalla pagina Facebook del vicepresidente della giunta regionale Nino Spirlì. Spirlì interviene per rispondere alle lamentele giunte dopo la consegna – nei giorni scorsi – di alcuni tablet non perfettamente funzionanti.
«Da tutta la Calabria – scrive – mi segnalano problemi su tablet attualmente in distribuzione: non si tratta dei 25mila tablet della Regione Calabria». Quelli, aggiunge, «verranno distribuiti agli Studenti che ne hanno diritto dal mese di settembre e a cura degli istituti scolastici. Questo devo, per giustezza». Annuncio ad aprile e distribuzione a settembre, dunque. Nonostante la (giusta) fretta mostrata nel bacchettare il governo Conte, sordo davanti alle richieste delle Regioni, tra il proposito e la consegna trascorreranno – stando alle informazioni rese dal vicepresidente – cinque mesi. E il supporto tecnologico arriverà quanto tutti – cittadini e istituzioni – sperano che l’emergenza sia passata. I tablet, ovviamente, serviranno anche dopo. Spirlì si incarica di segnalare anche altro (per risolvere i dubbi avanzati da alcuni genitori ai suoi «amici e parenti»): «Aggiungo che saranno le scuole ad acquistare i tablet per gli studenti. La Regione provvederà a versare a ciascun istituto le somme necessarie per l’acquisto», cioè circa 5 milioni di euro di risorse ritagliate ad hoc sul Por Calabria. Tutto arriverà nelle case dei calabresi, ma soltanto tra qualche mese. (p.petrasso@corrierecal.it)
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