ROMA Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha impugnato, a quanto apprende l’Ansa, l’ordinanza della Regione Calabria del 29 aprile che prevede l’apertura di bar e ristoranti.
Gli atti sono stati trasmessi come da prassi, sempre a quanto si apprende, all’Avvocatura generale dello Stato. Questa mattina, in una intervista al Messaggero, il ministro ha lanciato un ultimatum alla presidente della giunta regionale. «Penso che in un momento come questo – ha dichiarato – nessuno può permettersi di anticipare scelte che non sono considerate sicure, mettendo a rischio la vita di lavoratori e clienti. Questo non è giusto». La governatrice Santelli «già giovedì sera ha ricevuto la diffida e se non ritirerà l’ordinanza nelle prossime ore sarà impugnata domani mattina al Tar. La Calabria fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione. Siccome abbiamo voluto essere rigorosi ma collaborativi, impugnando diamo alla Santelli ancora una chance».
Il ministro ha confermato (e in qualche modo ufficializzato) la notizia nel corso della trasmissione “Mezz’ora in più” su Rai Tre. «C’è stata un’eccezione della regione Calabria – ha detto – andata contro le disposizioni del presidente del Consiglio. Con Santelli giovedì ci siamo parlati, e mi dispiace che non abbia partecipato alla riunione di coordinamento, le ho chiesto di tornare indietro, le ho inviato una lettera di invito trasformata in diffida. Ho trasmesso gli atti all’Avvocatura dello Stato. È ufficiale che impugniamo la decisione della Regione Calabria».
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