«Abbiamo depositato la richiesta per la convocazione di un Consiglio Regionale straordinario e immediato che abbia all’ordine del giorno i seguenti punti:
1. Ordinanza del Presidente della Regione N. 37 del 29 aprile 2020 (con annessi allegati tecnici e scientifici);
2. Attività e iniziative finalizzate a preparare e implementare cosiddetta “Fase 2” emergenza Covid-19;
3. Presentazione e discussione Linee Programmatiche Presidente della Giunta Regionale».
È quanto dichiarano i capigruppo consiliari regionali di minoranza (Domenico Bevacqua, Filippo Callipo, Giuseppe Aieta e Francesco Pitaro) in un comunicato congiunto, nel cui prosieguo si legge:
«Riteniamo urgente e non più procrastinabile aprire, nella sede deputata del massimo organo legislativo calabrese, una discussione franca e chiara sulle problematiche legate all’emergenza sanitaria e sulla “Fase 2” in avvio. Crediamo che i calabresi siano stanchi delle continue e ripetute polemiche fra le parti politiche e istituzionali e si aspettino da chi oggi governa la Regione risposte concrete dinanzi alle drammatiche quotidiane difficoltà. Non è ulteriormente rinviabile, pertanto, l’esplicitazione da parte della presidente Santelli di quelle linee programmatiche che lo statuto le impone di presentare all’assemblea. A ciò si unisce la necessità di discutere in relazione a un ordinanza (la cosiddetta “apri bar e ristoranti”) che non può continuare a rimanere senza dibattito, anche alla luce del grave conflitto istituzionale apertosi con il governo nazionale. In particolare, riteniamo essenziale comprendere se e in che misura l’atto dell’esecutivo regionale sia stato supportato e condiviso dal comitato tecnico-scientifico appositamente costituito e preposto. Riavviare in sicurezza la Calabria; sostenere famiglie e imprese in una fase che si presenta come ancora più delicata della prima; predisporre un piano che sappia cogliere nelle difficoltà della crisi le opportunità per una ripartenza che non sia semplicemente un ritorno a ciò che c’era prima, ma abbia il coraggio di pensare, progettare e pretendere quella Calabria migliore che i calabresi meritano. Il consiglio regionale ha il dovere di farsi interprete di queste indicazioni e ha il diritto di discuterne senza ulteriori indugi».
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