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Fase 2, a Reggio Calabria bus presi d'assalto

Denunce ai passeggeri per l’inosservanza delle norme per prevenire i contagi. L’Atam ha incrementato il numero di corse per soddisfare le richieste. Appello dell’amministratore unico Perrelli agli …

Pubblicato il: 04/05/2020 – 15:29
Fase 2, a Reggio Calabria bus presi d'assalto

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Bar aperti ma solo per l’asporto, bus presi d’assalto di prima mattina, lunghe code davanti a banche e negozi. Anche Reggio Calabria oggi si è risvegliata nella fase 2 dell’emergenza coronavirus. I timori sono che il Dpcm del presidente Conte, e soprattutto l’ordinanza della presidente Santelli, siano percepiti come un “liberi tutti” generalizzato. La gente è uscita di casa per una passeggiata o per andare al lavoro, ma fortunatamente non si è assistito a scene da festeggiamenti del tipo “promozione della Reggina in Serie A”.
DENUNCIATI SUL BUS Attimi di tensione si sono registrati solo nella prima mattinata a bordo di alcuni autobus dell’Atam (così come nei primi giorni dell’emergenza quando a bordo c’erano molte persone e senza mascherine), come ha raccontato al Corriere l’amministratore unico, Francesco Perrelli. «Stamattina abbiamo verificato un po’ di confusione, in particolare sui mezzi provenienti dalla periferia nord. Nonostante avessimo messo delle corse aggiuntive la gente non ha rispettato immediatamente le prescrizioni che avevamo definito. Sono intervenuti i nostri controllori e le forze dell’ordine, denunciando le persone che prive di adeguata motivazione intendevano viaggiare ed erano salite a bordo». Oggi anche per Atam infatti è partita la fase 2, come da Dpcm del 26 aprile. Attualmente anche a Reggio Calabria, come in tutta la regione, vi è una restrizione, ai sensi di un’ordinanza del presidente della Regione Calabria, che limita la percorrenza al 30 percento dei chilometri previsti dal contratto. «Nelle more di un’ulteriore definizione dei chilometri da parte della Regione Calabria – prosegue Perrelli – abbiamo previsto a decorrere da oggi un incremento delle percorrenze tale da poter evitare gli assembramenti a bordo e garantire il distanziamento sociale prescritto dalla normativa. Dal punto di vista della sicurezza a bordo abbiamo informato l’utenza in modo puntuale relativamente alle distanze da mantenere a bordo, attraverso apposite etichette e messaggi vocali abbiamo informato l’utenza di qual è il numero massimo di utenti e quali sono le postazioni che possono essere utilizzati e invece i sedili su cui non è possibile sedersi, sui quali abbiamo apposto dei cartelli col divieto».
«Colgo l’occasione – conclude Perrelli – per invitare tutti a rispettare puntualmente le prescrizioni, in particolare gli anziani. Abbiamo notevoli richieste da parte degli over 70 di abbonamenti agevolati, che normalmente costano 10 euro, e che consentono agli anziani di viaggiare con una tariffa ridotta. Lo dico da cittadino e da persona che ha a cuore anche le sorti dei nostri anziani, viaggiate esclusivamente per motivi importanti, se dovete andare a fare la spesa, se dovete andare dal medico, va bene, però evitate di salire comunque a bordo nel momento in cui vedete che c’è parecchia gente perché i nostri autisti chiaramente sono da soli contro tantissime persone che si trovano a voler salire sui mezzi. Date anche voi una mano, cercate di essere saggi, soprattutto per la vostra salute, cercate di evitare di viaggiare con il mezzo pubblico e, nel caso in cui dovete farlo, solo per lo stretto necessario e comunque senza superare i limiti che abbiamo definito e che trovate indicati a bordo dei mezzi».
MASCHERINE INDOSSATE MALE Da un rapido giro in città, piuttosto, abbiamo potuto notare che ancora troppe persone non hanno capito bene cosa significhi indossare i dispositivi di protezione individuale e mantenere il distanziamento. La mascherina va indossata in modo che copra il naso, altrimenti è come non averla. Ancora oggi nei supermercati abbiamo visto giovani uomini e donne indossare la mascherina solo per obbligo burocratico, lasciando scoperto il naso, quando invece la mascherina e i guanti sono un obbligo per potere accedere all’interno dei locali. Anche quando si indossa correttamente la mascherina, bisogna mantenere ugualmente la distanza di almeno un metro da altre persone, tutte le volte che ciò sia possibile. Indossare la mascherina non autorizza, ad esempio come abbiamo visto presso un distributore di carburanti, a parlare al benzinaio con le mascherine che quasi si toccano. Così come attendere in fila fuori dai negozi non significa, come abbiamo visto davanti a un istituto bancario, aspettare in 5 in un metro quadro.
RIAPRONO I BAR Lentamente riaprono anche i bar e altre attività di ristorazione, solo per l’asporto – meglio ancora se con prenotazione telefonica – e non con i tavolini all’aperto come vorrebbe la Santelli ma come ha esplicitamente vietato il sindaco Giuseppe Falcomatà. Anche in questo caso pro e contro. C’è chi si è dichiarato apertamente a favore dell’ordinanza restrittiva del sindaco, e chi invece ci ha confidato che sarebbe stato ben lieto di potere servire i clienti ai tavoli, pur di iniziare a ripartire. (redazione@corrierecal.it)

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