Nel Crotonese l’epidemia si è fermata

di Gaetano Megna
CROTONE Zero contagi e nessun nuovo guarito. Resta identica a ieri la situazione nella provincia di Crotone. Gli attuali positivi sono in tutto 57, a fronte di 118 contagiati da quando è partita la pandemia del Covid-19. Restano in tutto undici i ricoverati della provincia pitagorica negli ospedali di Crotone e Catanzaro. Al “San Giovanni di Dio” si aspetta l’esito del secondo tampone per mandare a casa quasi tutti gli attuali ricoverati. Oggi è anche arrivata la notizia che il soggetto trasferito dal reparto Covid-19 del “San Giovanni di Dio a Catanzaro ha il tampone negativo. La situazione di malessere che ha determinato il trasferimento a Catanzaro, quindi, potrebbe non essere legata all’infezione del Covid-19. Significa anche che le cure somministrate a Crotone hanno prodotto un risultato positivo. La situazione è di assoluta normalità e forse è anche questo il motivo che ha convinto il direttore generale dell’Asp, Gilberto Gentile, e il direttore sanitario Massimo D’Angelo di tornare presso le famiglie in Piemonte per qualche giorno. I due mancavano dalle loro residenza da quando è scoppiata l’epidemia nel Crotonese: due mesi. Passeranno qualche giorno in famiglia e torneranno per affrontare eventuali situazioni di emergenze che potrebbero determinarsi nelle prossime settimane. Si teme per gli arrivi di queste ore da altre regioni del Paese, dove ancora la diffusione del contagio da Covid-19 è molto diffusa. Tra i sanitari di Crotone c’è grande paura per quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane.
Intanto questa mattina Crotone ha salutato l’avvio della fase 2 con una diffusa presenza di persone tra le vie cittadine. L’impressione che se ne è ricavata è che la gente pensa di essersi messa alle spalle il problema del Covid-19 . Così, purtroppo, non è. È vero che a Crotone c’è, al momento, una situazione che fa ben sperare e fa pensare alla fine del contagio. È anche vero, però, che gli arrivi dalle altre regioni potrebbero riaccendere la miccia. La ripartenza del contagio, senza le opportune attenzioni, potrebbe infatti divampare con maggiore violenza di prima. (redazione@corrierecal.it)