LAMEZIA TERME «Se c’è qualcuno che ha perso il senso dell’equilibrio certamente è il ministro Boccia perché usa toni e argomenti assolutamente sproporzionati rispetto alla vicenda». Non usa mezzi termini il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini per chiarire quale sia la sua posizione sullo scontro istituzionale che si è venuto a creare tra Regione e Governo dopo la pubblicazione dell’ordinanza del governatore Jole Santelli sulla fase 2 in Calabria. Un’ordinanza impugnata dal Governo al Tar Calabria. Intervenendo alla trasmissione 20.20 – andata in onda lunedì sera alle 21 sull’Altro Corriere Tv (canale 211) – Tallini rivendica la giustezza di quella decisione nell’autonomia che ogni Regione deve avere. «Ho avuto modo di consultare diverse voci – dice – è tutti hanno condiviso che ci possono essere interventi diversificati nelle varie regioni d’Italia a seconda della gravità del contagio». Un aspetto dunque centrale visto che il numero dei contagi fortunatamente registrati in regione sono stati decisamente bassi. Ed entrando nello specifico della scelta adottata dalla Regione di consentire la consumazione ai tavoli rispetto all’asporto – così come previsto nell’ultimo Dpcm di Conte – il presidente della massima Assise regionale, minimizza: «Tra chi deve fare una fila per prelevare un prodotto da consumare a casa e chi, rispettando tutte le norme precauzionali, consumi lì non vedo questa grande differenza». Tallini poi attacca frontalmente il ministro per gli affari regionali. «La presa di posizione di Boccia – afferma – è una reazione politica sproporzionata rispetto ad un fenomeno come quello dei contagi in regione che per fortuna induce ad essere ottimisti». Ma anche sull’orario della pubblicazione dell’ordinanza – avvenuta in tarda serata – Tallini giustifica l’operato del governatore. «L’ordinanza – sottolinea – riguardava quelle attività che erano in grado di aprire il giorno dopo. Chi non era in grado ha potuto utilizzare quel lasso di tempo per potersi organizzare al meglio». Secondo Tallini, dunque «tutta questa discussione è stata solo una questione politica». Da qui l’affondo del presidente del Consiglio regionale: «Il Governo sta in maniera sproporzionata accusando il presidente della giunta regionale della Calabria di mettere a repentaglio la vita di migliaia e migliaia di calabresi». Ma in realtà, secondo Tallini, nei fatti è lo stesso esecutivo nazionale a non verificare il rispetto delle regole del rientro dei calabresi provenienti dalle zone rosse verso la regione. «È chiaro – dice a questo proposito Tallini – che c’è una strumentalizzazione politica». Ma dice di più il presidente del Consiglio regionale, «credo che dietro quella reazione scomposta del ministro Boccia ci sia rabbia» per quella scelta adottata dalla Santelli che ha «solo anticipato misure di ripartenza delle attività produttive che il governo avrebbe adottato da lì a breve». E ancora una precisazione: «Non è stata la Calabria l’unica regione che si è dissociata dai Dpcm del Governo. Lo ha fatto anche ad esempio la Sardegna, ma quella che ha scatenato maggiori polemiche è stata la scelta della Calabria». Per questo, secondo Tallini, si è voluto dare una sorta di lezione alla nostra regione. «L’iniziativa di Boccia – afferma – è stata una vera e propria punizione per dimostrare che è il Governo l’unico deputato a far ripartire l’economia e dunque acquisirne il merito di aver fatto ripartire l’Italia. Nel momento in cui lo fa una regione, come ha fatto la Calabria, va punita tacciandola di aver messo a repentaglio la vita dei calabresi». Infine per Tallini, «il pericolo vero che corre la Calabria deriva dal decreto di Conte» che autorizza il rientro tout court in regione.
Ma nel corso della trasmissione condotta da Danilo Monteleone e Ugo Floro si è parlato anche della protesta dei commercianti di Crotone che hanno consegnato – in maniera simbolica – le chiavi delle loro attività al Comune e degli arrivi a Lamezia dei primi calabresi “esuli” per l’emergenza Coronavirus.
Ospiti della trasmissione anche il deputato del Partito democratico Antonio Viscomi e il segretario della Uil Calabria, Santo Biondo.
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