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Crotone, Akrea: salta la prima riunione con il neopresidente

In un primo momento l’incontro doveva tenersi all’interno degli uffici dell’Azienda, poi è stata avanzata la proposta di evitare una riunione al chiuso e, quindi, si è optato per la videoconferenza

Pubblicato il: 06/05/2020 – 18:17
Crotone, Akrea: salta la prima riunione con il neopresidente

CROTONE Il facente funzioni dell’Akrea convoca una riunione per la riorganizzazione dell’Azienda e il presidente nominato lo scorso 27 aprile la fa saltare. La riunione era stata convocata da Raimondo Mancini con tutte le sigle sindacali per le ore 11 di ieri. In un primo momento l’incontro doveva tenersi all’interno degli uffici dell’Azienda, che si occupa di raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti, poi è stata avanzata la proposta di evitare una riunione al chiuso e, quindi, si è optato per la videoconferenza. A fare saltare tutto è stato il neopresidente Gianluca Giglio, che dovrebbe insediarsi alla guida dell’Akrea tra domani e dopodomani. Secondo quanto riferito Giglio avrebbe chiamato Mancini per chiedergli di fare slittare ad altra data la riunione con i sindacati, perché intende essere presente ad un incontro con il quale viene definito il futuro assetto dell’Azienda. Nella lettera di convocazione non vengono indicati particolari per quanto riguarda la riorganizzazione dell’Azienda in house del Comune di Crotone. Qualcuno, però, sta facendo circolare documenti che definiscono la “riassegnazione a nuove funzioni di dipendenti”. Non ci sono documenti, ma si racconta che l’idea era quella di stabilizzare anche lavoratori impegnati nelle attività supplementari di Akrea. Questi ultimi lavoratori sarebbero dovuti passare direttamente alle dipendenze dell’Azienda in house. Sulla base di queste voci stamattina un gruppo di lavoratori ex Akros, la società nata per effettuare la raccolta differenziata nella provincia di Crotone e che poi è fallita, hanno inscenato una protesta davanti al palazzo comunale in piazza Della Resistenza. Sono tornati a chiedere la loro stabilizzazione all’interno di Akrea, facendo riferimento ad un accordo sindacale che ha già prodotto 28 assunzioni. Questi lavoratori temono che il loro eventuale posto in Akrea possa essere preso da altri. Una guerra tra poveri. (Ga. Me.)

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