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'Ndrangheta stragista, il verbale di Brusca sull'orologio da 500 milioni «visto» al polso di Berlusconi

Il pm Giuseppe Lombardo ha acquisito l’interrogatorio del collaboratore di giustizia che riferisce il racconto di Messina Denaro: «Disse che glielo aveva raccontato Giuseppe Graviano»

Pubblicato il: 06/05/2020 – 16:33
'Ndrangheta stragista, il verbale di Brusca sull'orologio da 500 milioni «visto» al polso di Berlusconi

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Un orologio del valore di 500 milioni “visto” al polso del cavaliere. Tra le carte depositate dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo nel processo “‘Ndrangheta stragista”, c’è lo stralcio del verbale di interrogatorio reso dal collaboratore di giustizia Giovani Brusca (foto sopra) il 16 ottobre 2018 presso il carcere di Rebibbia al procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi e al procuratore aggiunto Marzia Sabella. In quella occasione Brusca dichiara spontaneamente che, leggendo la sentenza del processo sulla “Trattativa Stato-Mafia” si è reso conto di non avere riferito nel dibattimento un episodio che in quel momento non aveva ritenuto rilevante.
Ed è così che Brusca racconta di un incontro che sarebbe avvenuto nella metà del 1995 – dopo l’arresto di Leoluca Bagarella – a Dattilo, in provincia di Trapani, con Matteo Messina Denaro e altre persone nel corso del quale avrebbe avuto un chiarimento su diatribe avute in passato tra lui stesso e Bagarella in relazione alle stragi. A un certo punto, terminato il chiarimento, mentre si discuteva di bella vita e oggetti di lusso, sapendo che Brusca aveva la passione degli orologi Matteo Messina Denaro – sempre secondo il racconto di Brusca – gli avrebbe riferito che Giuseppe Graviano aveva visto al polso di Silvio Berlusconi un orologio da 500 milioni. Ovvero mezzo miliardo del vecchio conio.
Incalzato dalle domande dei pm, Brusca spiega che Messina Denaro e Graviano erano storicamente in ottimi rapporti e si vedevano spesso, e ribadisce che la circostanza gli è stata riferita da Messina Denaro, specificando su Graviano “quello era in carcere, siamo a metà ’95”.
Rispondendo alle domande del pm Brusca ricostruisce così la conversazione: «Sempre in questa circostanza, sempre in occasione, sempre di questa riunione, si parlava di vestiario, questo e quell’altro, di orologi… di vita bella, di qua e di là, sapendo lui che io avevo passione per gli orologi ad un dato punto dice Giuseppe Graviano dice gliene ha visto uno a Berlusconi al polso che valeva 500 milioni e io lo guardai, dissi ma perché si vedono? Dice sì».
E ancora: «Matteo Messina Denaro mi ebbe a dire che un giorno Giuseppe Graviano incontrandosi con Silvio Berlusconi gli ha visto un orologio al polso che valeva 500 milioni, punto… e per me la cosa finì lì, perché gli ho dato poco.. poco significato perché stavamo parlando di orologi di lusso e di queste cose qua».
E ancora una volta: «Quando parliamo di questo orologio, non è che mi diceva lo ha visto su una rivista o glielo ha visto… dice Giuseppe Graviano… le parole sono queste. Giuseppe Graviano gli ha visto un orologio al polso di Berlusca, cioè di Berlusconi, che valeva 500 milioni, che Giuseppe Graviano era rimasto sconvolto».
Val la pena di ricordare che già in occasione della deposizione di Graviano, il quale ha raccontato di avere incontrato Berlusconi anche durante la latitanza, il difensore di Berlusconi, l’avvocato Niccolò Ghedini, ha negato con forza che Berlusconi abbia mai incontrato Giuseppe Graviano. (redazione@corrierecal.it)

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