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Arpacal, cresce il parco tecnologico del Centro regionale Strategia Marina

Pappaterra, direttore generale dell’Arpacal: «Il Centro è uno dei nostri fiori all’occhiello, sia per la specificità del progetto e sia per i risultati a livello nazionale che stiamo raccogliendo»

Pubblicato il: 07/05/2020 – 14:23
Arpacal, cresce il parco tecnologico del Centro regionale Strategia Marina

CATANZARO Per l’attività di monitoraggio e mappatura dei bassi fondali e degli ecosistemi marini, in particolare delle praterie di Posidonia oceanica, ma anche per il censimento dei rifiuti spiaggiati ed altre attività in itinere, il Centro regionale Strategia Marina dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) già da anni utilizza la “tecnologia drone”, ottenendo risultati altamente significativi sotto il profilo scientifico e cartografico. Prova ne è il Report Finale del Progetto denominato SIC_CARLIT , di prossima presentazione, che sfornerà immagini e video di assoluta valenza. L’uso del drone, inoltre, ha permesso di incrociare l’uso di immagini satellitari con un approccio multiscala che ha consentito di realizzare una serie di pubblicazioni scientifiche. Ma la fase di crescita del parco tecnologico del CRSM continua. Grazie al costante contributo del personale amministrativo del Centro è stato possibile dotarsi di altri due droni di ultima generazione, potendo così acquisire informazioni e dati da una prospettiva dall’alto, senza ricorrere all’uso di aeroplani ed altri velivoli il cui noleggio risulterebbe oneroso.
MONITORAGGI AMBIENTALI «Si tratta – dichiara il direttore del Centro regionale strategia marina, Emilio Cellini – di due droni: un esacottero di classe Light, provvisto di due telecamere di cui una a tecnologia infrarossi, particolarmente utile nel campo dei monitoraggi ambientali, ed un drone di classe Very Light, su cui è montata la nuovissima fotocamera Hasselblad L1D-20c, la cui esclusiva tecnologia HNCS (Soluzioni per colori naturali Hasselblad) consente di scattare meravigliose foto aeree da 20 megapixel, con colori sorprendenti. La tecnologia ad infrarossi, inoltre, ci permette di ampliare notevolmente la porzione dello spettro che possiamo percepire, consentendoci di vedere il “calore” emesso da un oggetto sia in ambienti estremamente luminosi e sia in quelli completamente bui». Dopo una specifica fase di formazione a L’Aquila, presso un centro di addestramento certificato ENAC, del dr. Alfredo Amoruso, funzionario incaricato a gestire il drone che ha conseguito così l’Attestato di pilota di APR, ora il drone è pronto per essere utilizzato nei diversi moduli di ricerca sui quali il Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal – con sede operativa nella sede provinciale di Crotone – sta ormai da anni operando. «Il Centro regionale Strategia Marina – ha dichiarato il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra – è uno dei nostri fiori all’occhiello, sia per la specificità del progetto e sia per i risultati a livello nazionale che stiamo raccogliendo; per questo, anche in coordinamento con SNPA, stiamo lavorando con il Ministero dell’Ambiente affinché questa attività possa diventare un progetto stabile e duraturo ben oltre il 2020».

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