Le Regioni vanno ancora in pressing per chiedere che già lunedì sia consentito ai negozi di riprendere le attività, ma il governo frena e ribadisce la linea: prima del 18 maggio non si riapre nulla, perché servono almeno due settimane per valutare gli effetti sulla curva del contagio dell’allentamento delle misure deciso con il Dpcm del 4 maggio. A frenare è, ovviamente, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e lo ha fatto nel corso della videoconferenza con le regioni che hanno chiesto l’apertura anticipata delle attività. La linea intrapresa è e rimane quella: si potrà procedere ad una differenziazione per le aperture solo dal 18 maggio. I dati del monitoraggio, che verranno messi in campo dal ministro della Salute, inizieranno ad arrivare a partire dall’11 maggio. Viene peraltro sottolineato che le diverse attività per riaprire avranno bisogno di linee guida nazionali, come accaduto per chi ha già aperto dal 4 maggio. Le linee guida arriveranno dall’Inail e, prima ancora, da accordi con le parti sociali, allo scopo di tutelare i lavoratori.
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