CROTONE Una denuncia per diffamazione e una richiesta di formulazione del reato. Ad annunciare querela nei confronti della parlamentare crotonese Margherita Corrado è il consorzio Jobel, che ha avuto in gestione dal Comune di Crotone il Museo di Pitagora e l’intero parco Pignera. La presunta diffamazione risale alla vigilia di Pasqua, 11 aprile scorso, e sarebbe contenuta in una nota stampa diffusa dalla senatrice. Nella nota stampa, secondo il resoconto del consorzio Jobel, la Corrado avrebbe denunciato «irregolarità nella convenzione con cui nel 2017, il Comune di Crotone e la Provincia hanno affidato la collezione d’arte dell’ex MacK (museo arte contemporanea Crotone) allo stesso consorzio. Non sarebbe stata la prima volta, a parere del consorzio (cooperativa sociale), che la senatrice e altri esponenti locali del M5s avrebbero manifestato “dissensi” verso lo stesso consorzio e denunce pubbliche per come verrebbe gestito il Museo di Pitagora. Secondo il consorzio si tratta «di accuse infondate», anche perché la convenzione per la gestione delle opere del MacK è stata fatta in un periodo in cui «la collezione d’arte giaceva in stato di abbandono». È stato, quindi, deciso di presentare una denuncia per diffamazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone lamentando, tra l’altro, che «l’esponente politico», prima delle presunte accuse, «non ha inteso contattare il Consorzio» per esternare le perplessità sulla convenzione sottoscritta con il Comune. Nella parte finale della nota diffusa oggi, il consorzio scrive di «non comprendere il senso di tutto questo» considerato che «il territorio è stato già ferito da improvvidi provvedimenti quali, tra gli altri, la chiusura del castello di Crotone e il tentativo, per fortuna fallito, della chiusura dello stadio». Usando il fioretto i rappresentanti del Consorzio contestano le attività messe in campo dalla Corrado per quanto riguarda il castello e lo stadio.
RESPINTA LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE
Più delicata per la senatrice pentastellata la querela presentata dall’architetto Tommaso Tedesco, che all’epoca dei fatti ricopriva la carica di ispettore onorario della Soprintendenza Abap di Catanzaro, Cosenza e
Crotone. La vicenda risale al 22 ottobre del 2018, quando Corrado ha pubblicato con un post su Facebook sui finanziamenti assegnati dal Mibact al territorio Crotonese. Corrado aveva risposto alle dichiarazioni fatte dall’architetto Tedesco sul giornale il Crotronese. Il linguaggio utilizzato dalla senatrice non è stato condiviso da Tedesco, che ha provveduto a querelarla per diffamazione. Il pm aveva chiesto l’archiviazione ma il gip del Tribunale di Crotone Romina Rizzo, lo scorso 25 marzo, ha respinto la richiesta e ha intimato alla Procura di procedere alla riformulazione del reato di diffamazione. Tedesco ha già dato mandato al suo legale per avviare anche un procedimento civile per ottenere un risarcimento danni. (g.m.)
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