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L'emergenza tamponi (priorità ai rientri) inguaia la Sibaritide

Mentre il dottor Martino Rizzo snocciola tutti i numeri del territorio e continua a denunciare le priorità sui test, il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi denuncia «il funzionamento della …

Pubblicato il: 11/05/2020 – 16:59
L'emergenza tamponi (priorità ai rientri) inguaia la Sibaritide

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO
Zero tamponi. Sembra uno slogan ed invece è la condizione in cui versa la battaglia antivirus nella Sibaritide, dopo il fermo imposto dall’Asp ai test territoriali, per dare precedenza agli esami di chi rientra in Calabria. E mentre responsabile del Settore Igiene e Sanità pubblica dell’Asp per l’area della Piana di Sibari, Martino Rizzo, utilizza vecchi proverbi per farsi intendere – “chi cerca trova” – il sindaco di Corigliano Rossano è più diretto.

«ZERO TAMPONI, ZERO CONTAGI» Il dottor Rizzo riferisce i dati certi dello screening sul territorio prima di proseguire nella sua battaglia. «Zero nuovi casi nella Sibaritide, aumentano le quarantene domiciliari ed aumenteranno nei prossimi giorni. Fino ad oggi – spiega il responsabile del Settore Igiene e Sanità pubblica dell’Asp per l’area jonica – sono 2648 i rientri previsti nella Provincia di Cosenza. Nella Sibaritide sono arrivati, o arriveranno 755 residenti, la maggior parte dei quali nel Comune di Corigliano-Rossano (326). Tamponi o non tamponi, chiediamo loro di rispettare la quarantena, che è l’unico modo per non trasmettere l’eventuale malattia ai propri congiunti, agli amici, ai concittadini». Rizzo rammenta a chi torna a casa che la maggior parte dei casi che si sono verificati in questo territorio sono da ricondurre a «rientri» e che «in questo momento non ci possiamo permettere errori. Per una fortunata coincidenza i tamponi effettuati il 4 e 5 maggio sono stati portati a Portici per essere processati, insieme a quelli dei nostri concittadini in rientro dal nord. Di questi, e solo di questi, sono pervenuti i risultati, che aggiustano la giornata», specifica Rizzo.
BOCCHIGLIERO, ORIOLO E TREBISACCE In base ai risultati che prima o poi arriveranno, «sono sicuro – aggiunge – che tra poco potremo dichiarare Bocchigliero Covid free. Ma anche Oriolo è sulla via giusta. L’ultimo caso, del 28 aprile, è in fase di negativizzazione e tutti i contatti sono risultati negativi. Il caso, pertanto, dovrebbe essere una “coda” del focolaio che si è sviluppato in quella cittadina, ed il fatto che non ci sia stata la diffusione tra i contatti, indica che le misure di distanziamento sono state rispettate ed hanno funzionato».
Appena sarà possibile riprendere le attività di tamponamento che l’Asp ha bloccato con tanto di circolare per dare precedenza ai test di chi rientra dal centro-nord «verificheremo le ulteriori eventuali guarigioni», dice ancora Martino Rizzo, che poi riferisce della situazione di Trebisacce. «Negativi anche i tamponi dei contatti del caso di Trebisacce, che al momento resta un fenomeno isolato, presumibilmente di importazione, e di Villapiana, caso a probabile diffusione familiare.
«CORIGLANO ROSSANO NON PERVENUTO» Corigliano Rossano, ancora, «non è pervenuto». La denuncia che Rizzo aveva sporto perché alla sua equipe sarebbe stato ordinato di fermarsi, proprio per far passare prima i test di chi rientra i Calabria, non ha sortito grandi effetti. «Qualcuno – conclude – non sembra comprendere i disagi, la sofferenza, l’ansia, le difficoltà, qualche volta la disperazione, che insorgono nelle persone che da tempo sono costrette a convivere col virus, e non vedono l’ora di avere il risultato del tampone effettuato. Quella di dare priorità ad altre situazioni è una scelta evidentemente sbagliata che spero non dovremo pagare caro».
«MACCHINA SANITARIA COMPLETAMENTE SALTATA» A proposito di Corigliano Rossano e di territorio, Flavio Stasi entra in tackle frontale nella questione tamponi. «Come posso, da rappresentante delle istituzioni, dire che va bene così? Non è per polemica sterile – spiega il sindaco nel suo punto quotidiano – ma nell’ultima settimana il funzionamento della macchina sanitaria è completamente saltato. La mancata lavorazione dei tamponi ha almeno tre gravi conseguenze: pazienti fermi negli ospedali, spesso nei pronto soccorso, in attesa di ricovero o trasferimento per giorni, congestionando tutto; persone che sono state in contatto con il virus e che non possono sapere se sono ancora malate o sono guarite, con tutto ciò che ne consegue e la totale assenza di monitoraggio del territorio. È evidentemente una situazione insostenibile». (l.latella@corrierecal.it)

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