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Novello pungola il consiglio regionale: «Si insedi la giunta per le elezioni»

Due le diffide inviate dai legali del candidato a Palazzo Campanella. «I primi passi della legislatura non siano poco incisivi»

Pubblicato il: 11/05/2020 – 15:52
Novello pungola il consiglio regionale: «Si insedi la giunta per le elezioni»

COSENZA «La politica deve dare lustro alle istituzioni che va ad occupare. Ad essa va la responsabilità della credibilità, che ogni istituzione deve avere, soprattutto agli occhi dei cittadini e del rispetto delle leggi e dei regolamenti. E per quanto mi riguarda, riservo molta fiducia in questa nuova legislatura del Consiglio regionale della Calabria, che ha il dovere morale di ridare centralità alle funzioni dei consiglieri regionali ed a Palazzo Campanella». Esordisce così Luigi Novello, già candidato al consiglio regionale della Calabria.
«Stesso discorso – spiega – per quel che concerne gli organismi interni al Consiglio regionale, i quali, se esistenti, devono funzionare e devono svolgere le funzioni assegnatigli. Come, ad esempio, la Giunta delle elezioni, nonostante la sua “nascita” sta arrivando con un ritardo, che rischia di minare, nella credibilità e nella fiducia dei calabresi, l’avvio della legislatura. La Giunta delle elezioni, come da regolamento, deve esaminare eventuali cause di ineleggibilità e di incompatibilità dei consiglieri regionali eletti. E ce ne sono diverse, che attendono di essere esaminate, onde evitare che la massima assise regionale continui ad approvare atti con il voto di consiglieri regionali, che potrebbero risultare incompatibili con il ruolo attualmente ricoperto». Lo stesso Novello, primo dei non eletti per la Lega (formazione politica che ha successivamente abbandonato) ha avanzato un procedimento nel quale sostiene l’ineleggibilità e l’incompatibilità di Pietro Molinaro (consigliere regionale del Carroccio).
«Per tale motivo – continua Novello –, tramite i miei legali, abbiamo provveduto ad inviare due diffide: una il 18 e l’altra il 19 marzo scorso. Abbiamo inviato anche una lettera di sollecito il 27 marzo e, infine, la reiterazione delle diffide, l’8 aprile scorso. Ad oggi, nulla si è ancora mosso e non vorremmo, che i primi passi della nuova legislatura possano apparire lenti e poco incisivi, anche, lo ripeto, nel funzionamento dei proprio organismi interni».

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