di Alessia Truzzolillo
LAMEZIA TERME E’ stato condannato a sei anni di reclusione Giuseppe Paladino ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme, accusato dalla Dda di Catanzaro di concorso esterno in associazione mafiosa perché pur essendone estraneo avrebbe dato un «concreto, specifico consapevole e volontario contributo» di natura materiale e morale alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Una condanna pesante se di pensa che il concorso esterno è contestato in concorso con Giovanni Paladino (padre dell’imputato) e Pasqualino Ruberto, assolti il 15 maggio 2019 in primo grado col rito abbreviato. In tutto la sentenza ha comminato sei condanne e cinque assoluzioni.
Il collegio giudicante, presieduto da, Luca Nania, ha inoltre condannato Francesca Antonia De Biase a tre anni, sei mesi di reclusione e 5000 euro di multa; Giuseppe Costanzo a 14 anni di reclusione; Flavio Bevilacqua, 9 anni e 5000 euro di multa; Piero De Sarro, 15 anni di reclusione; Danilo Fiumara, 14 anni di reclusione. Il collegio, inoltre, assolve Alex Morelli, Alfonso Calfa, Vincenzo Strangis, Ivan Di Cello.
Sono chiamati a risarcire le parti civili Paladino, Costanzo, Fiumara, De Sarro: 10mila euro per il Comune di Lamezia Terme, rappresentato dall’avvocato Caterina Restuccia; 5000 euro per il Consiglio dei ministri e 5000 euro per il ministero dell’Interno. De Sarro e Fiumara sono inoltre condannati al risarcimento dei danni, quantificati in 5000 euro, in favore dell’Associazione Antiracket di Lamezia Terme, rappresentata dall’avvocato Carlo Carere. Rigettate le richieste risarcitorie per le altre parti civili che si erano costituite: la comunità Progetto Sud e il privato Luigi Angotti, rappresentati dall’avvocato Carlo Carere, Francesco Butera, Pasquale Butera e Antonio Crapella, appartenenti all’associazione Antiracket, rappresentati dall’avvocato Santino Piccoli.
Il processo Crisalide contempla i reati di associazione mafiosa, estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti, intimidazione.
Giuseppe Paladino è stato assolto dall’accusa di avere violato il testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali, per avere imposto, in concorso con altre persone, il voto in suo favore con violenza fisica e psicologica.
Nel collegio difensivo gli avvocati Aldo Ferraro, Lucio Canzoniere, Antonio Larussa, Salvatore Cerra, Nicola Veneziano, Diego Brancia, Francesco Amantea, Tiziana D’Agosto, Giuseppe Di Renzo. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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