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Notarangelo: «A Catanzaro c’è assenza di una visione strategica della città»

Il consigliere regionale del Pd attacca l’esecutivo provinciale di capoluogo a seguito della delibera che destina l’immobile per la nuova sede del Liceo “Siciliani” al comando della Guardia di Fina…

Pubblicato il: 12/05/2020 – 11:35
Notarangelo: «A Catanzaro c’è assenza di una visione strategica della città»

CATANZARO «Il dibattito aperto sul cambio di destinazione d’uso dell’immobile realizzato, e non ancora ultimato, per ospitare un istituto scolastico dalla storia gloriosa come quella del liceo scientifico “Luigi Siciliani”, testimonia ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, l’assoluta assenza di una “visione” prospettica del futuro urbanistico, e quindi sociale, di Catanzaro». È quanto sostiene il consigliere regionale del Pd Libero Notarangelo che interviene in merito al futuro della nuova sede del liceo scientifico “Siciliani” dopo l’approvazione, dal parte del Consiglio provinciale, di un atto di indirizzo che destina l’immobile sito a Siano al Comando regionale della Guardia di Finanza.
«La nostra città – dice – incorre inutilmente da anni una reale funzione direzionale da capoluogo di regione, azzoppata da amministratori inadeguati. Se alla testa del Comune c’è una classe politica dalla visione ristretta, capeggiata da un sindaco che si lascia strattonare dall’interlocutore di turno, sia esso un’autorevole istituzione sia esso il portavoce di una categoria di potenziali elettori, le istanze della comunità che ti ha eletto diventano un elemento decorativo da tirare fuori quando c’è bisogno un po’ di sana retorica – afferma ancora Notarangelo – La nuova sede del liceo scientifico doveva rappresentare un modello di istituto moderno e funzionale, nella visione del presidente della Provincia, Wanda Ferro prima e, del presidente Bruno del Pd dopo, con gli atti successivi che prevedevano, adiacente alla struttura nascente, un altro edificio per ospitare l’Istituto per Geometri. Una sorta di campus plurididattico dunque, che dava il senso a una programmazione nell’impiantistica scolastica della città. Capisco la forte tentazione di cancellare il ricordo del suo predecessore alla presidenza della Provincia, il buon operato nell’ambito dell’edilizia scolastica va messo in soffitta solo perché Enzo Bruno era espressione del Pd, ma prendere le distanze anche dall’alleata Wanda Ferro, non è un po’ troppo irrispettoso?».
Per Notarangelo, «illuminato sulla via della tutela del centro storico, lo stesso “cuore della città” che proprio lui ha contribuito a svuotare in vent’anni di amministrazione, il sindaco Abramo di punto in bianco si accorge che dirottare il “Siciliani” nel quartiere Siano sarebbe un errore strategico per il futuro di Catanzaro – sostiene ancora il consigliere regionale democratico – desertificato e svuotato da scelte casuali che come fondamento, spesso, non hanno il bene comune. Ma il bene di una parte di Comune. E così, dopo aver smesso di giocare con il cambio di senso di marcia su Bellavista e dintorni, iniziamo con le sedi da dirottare dentro e fuori il centro. Mi viene in mente il film “Bianco rosso e Verdone” con il nipote Mimmo alle prese con la nonna da sistemare: e metti le gambe, e togli le gambe».
«Allora – continua Notarangelo – il problema è sempre lo stesso: per il rilancio del centro storico di Catanzaro servono idee e progetti concreti e strategici, certamente non improvvisati ed estemporanei. E soprattutto serve un confronto serio con le componenti economiche e sociali su cui poggia il tessuto vitale della comunità su cui ricadranno le conseguenze delle decisioni della politica. Perché il sindaco-presidente non ha ascoltato i docenti, i genitori e gli studenti, prima di tentare il blitz in aula, invece di correre ai ripari con tavoli e riunioni convocati sull’onda emotiva del dissenso e della contestazione?».
«Andando per tentativi, però, forse, una cosa l’ha azzeccata – conclude – una seria programmazione delle strutture scolastiche, inserite in un quadro complessivo di risistemazione, si può configurare come uno strumento interessante da sfruttare per la rinascita del centro storico».

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