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A Crotone il Covid manda in crisi la “filiera delle nozze”

A denunciare l’emergenza economica il presidente dell’associazione fotografi professionisti Aloe: «Aziende sul lastrico». Intanto contagi fermi da giorni nella provincia

Pubblicato il: 13/05/2020 – 19:44
A Crotone il Covid manda in crisi la “filiera delle nozze”

di Gaetano Megna
CROTONE Il Covid-19 manda in crisi anche la “filiera delle nozze”. A denunciare la circostanza il presidente dell’Associazione fotografi e videofotografi professionisti crotonesi, Sebastiano Aloe. Nella sola Calabria la “filiera delle nozze” muoveva circa 25 milioni di euro all’anno. Oggi i bilanci sono fermi, perché tutte le coppie che avevano prenotato le attività per sposarsi hanno decido si spostare il loro matrimonio a data da destinarsi. Tutta colpa del Covid-19, quindi, se il settore è entrato in profonda crisi. Sono saltate tutte le prenotazioni già fissate prima della pandemia e il reddito dei fotografi professionisti si è di fatto fermato. Questo vale solo per le regioni del Sud più povere, dove i matrimoni rappresentano l’unica attività praticabile da fotografi e videografi. Tra le regioni del Sud, secondo Aloia, la Calabria aveva il primato dei matrimoni, ma non c’erano altre opportunità per i fotografi professionisti. Nelle regioni più ricche, invece, l’attività è diversificata e professionisti del settore possono lavorare nell’ambito delle della moda e delle industrie. La situazione nella nostra regione è molto grave e l’associazione crotonese fa appello al governo nazionale di riconoscere lo stato di crisi e «congelare tutti gli impegni economici assunti prima della crisi: canoni di locazione, contratti per le utenze, finanziamenti, leasing e mutui inerente all’attività e altro».
I DATI DEI CONTAGI Intanto anche oggi i dati diffusi dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp pitagorica dicono che non ci sono nuovi contagi da Covid-19 dallo scorso 27 aprile. Non ci sono nuovi guariti e i positivi sono sempre 37, così come non si muove il dato relativo ai ricoverati che sono in tutto nove. L’unico dato che continua ad aumentare è quello dei soggetti posti in isolamento domiciliare. Ieri erano 2.359 e oggi sono 2.384. Si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di persone arrivate nella provincia di Crotone da altre regioni. È un dato che aumenta probabilmente perché non vengono processati i tamponi o addirittura potrebbe non essere stato fatto il prelievo. Devono stare in quarantena per due settimane. (redazione@corrierecal.it)

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