CATANZARO Il gip del Tribunale di Catanzaro ha revocato la misura cautelare in carcere nei confronti dell’ingegnere Maurizio Fiumara, zio di Gianluca Callipo, come il nipote coinvolto nella maxi-inchiesta “Rinascita-Scott” della Dda di Catanzaro. Fiumara, difeso dagli avvocati Francesco Gambardella, Roberto Franco e Clara Veneto, è accusato di abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso poiché, in concorso con altre persone tra le quali lo stesso Callipo, in qualità di sindaco di Pizzo Calabro, e funzionari del Comune, nel 2017 ha acquistato mediante procedura fallimentare, la struttura turistico-alberghiera denominata “il Mocambo” di cui Fiumara era amministratore unico e Callipo socio. «Il tutto – sostiene l’accusa – sulla base di un accordo, intervenuto tra tutte le parti, che consentiva a Francesco Isolabella ed ai soci occulti Saverio Razionale e Gregorio Gasparro, di mantenere la gestione dell’attività di affittacamere e ristorante denominata “Mocambo”, ed a Maurizio Fiumara e Gianluca Callipo, attraverso la società in cui gli stessi sono rispettivamente amministrazione unico e socio, di procedere in data 12.09.2017, all’acquisizione dell’immobile mediante procedura fallimentare per l’importo di euro 819 mila, senza soluzione di continuità nell’operatività dell’attività imprenditoriale in questione».
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