CATANZARO Alla buon’ora… A distanza di due mesi dalla sua istituzione, e dopo parecchie sollecitazioni soprattutto dal fronte dei sindacati, finalmente martedì prossimo si riunirà la task force economica e sociale anti-Coronavirus in Calabria. Lo si apprende da fonti sindacali, che confermano l’odierna convocazione da parte del presidente della Regione, Jole Santelli. Che quindi dà – finalmente – corso al suo decreto presidenziale del 17 marzo, quasi all’”alba” di un’emergenza che nel frattempo ha iniziato a mordere, e pesantemente, pure in Calabria, non tanto sul piano sanitario (o comunque non in modo tanto drammatico come si temeva) quanto sul piano economico e sociale. E così martedì 19 maggio tutti attorno al tavolo, per l’esordio di questa – al solito piuttosto pletorica – task force il cui compito è quello di «individuare tutte le azioni da intraprendere al fine di affiancare e sostenere i settori economici-produttivi della Calabria interessati dagli effetti negativi della diffusione epidemiologica in atto».
La presiederà il presidente della Regione Jole Santelli, con il coordinamento del dg della presidenza pro-tempore e con la presenza di dirigenti o rappresentanti di vari Dipartimenti (a proposito, i dirigenti non stanno per scadere? E i Dipartimenti non dovrebbero essere accorpati?…), in particolare Sviluppo economico-Attività produttive, Agricoltura e Risorse Agroalimentari, Dipartimento Turismo e Spettacolo, Dipartimento Lavoro Formazione Politiche Sociali, Dipartimento Programmazione Comunitaria e Dipartimento Programmazione nazionale. Con loro il partenariato economico e sociale della Calabria: Confindustria, Confesercenti, Confartigianato, Confagricoltura, Confcommercio, Cna, Coldiretti, Cia, Unioncamere, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl e chissà chi altro ancora. Al centro della discussione della prima riunione della task force, che cade nel giorno seguente l’avvio della fase 2, le misure messe in campo dalla Regione, finora non accolte in modo solo trionfalistico dalle forze economiche e sociali, e quelle da mettere in campo, oltre al metodo del confronto, anche questo finora non del tutto convincente a detta di alcune sigle sindacali. (c. ant.)
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