COSENZA Quando si parla dei settori che la pandemia sta mettendo in ginocchio si pensa subito al turismo, ma c’è un altro strettamente collegato, che è al collasso definitivo: i trasporti legati al turismo, ovvero i bus che si occupano di gite scolastiche e viaggi, che in questi mesi hanno azzerato il loro fatturato. «Consegniamo al Governatore della Regione Calabria le chiavi di un settore che è stato tra i primi a fermarsi e per il quale non si vede prospettiva di ripartenza». I posti di lavoro a rischio sono migliaia, suddivisi su circa 1000 imprese, che ogni anno muovono fatturati importanti. Ma la crisi di questo settore è ben più grave di quello che si possa pensare, perché può trascinare nel baratro anche altri settori. «La crisi del turismo genera una reazione a catena che trascina una serie di figure professionali: guide e accompagnatori turistici, tour operator, officine specializzate, carrozzieri, assicurazioni e tutto l’indotto collegato. Cosa fare? Confapi propone di avviare una capillare azione di marketing che evidenzi la Calabria come regione con un basso tasso di contagi, promuovendone la specificità delle risorse naturali con campagne promozionali ad hoc che rivalutano il bus quale mezzo di trasporto ideale per viaggiare in sicurezza e, magari, con voucher regionale al turista che sceglie questo mezzo per venire nella regione. Come dire “Fai la tua vacanza in Calabria ti veniamo a prendere noi”».
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