di Michele Presta
RENDE Il consiglio (ri)approva il progetto di fattibilità tecnica ed economica così come la variante allo strumento urbanistico per la realizzazione del nuovo cimitero di Rende. È un atto preliminare a cui seguirà la pubblicazione del bando di gara per la costruzione dell’opera in project financing. Ma sul sito del nuovo cimitero e delle modalità di finanziamento, nel corso della riunione di assise si sono consumate più che poche polemiche: tra la maggioranza che ha superato le riserve e la minoranza comunale che sull’argomento sta sulle barricate. Per Sandro Principe è «un mega progetto speculativo» e così è per il collega di opposizione Mimmo Tallarico che sottolinea l’aspetto schizofrenico dell’amministrazione: «Pronta a fare il regolamento sulla gestione dei beni comuni e a cedere ad un privato la realizzazione e l’amministrazione di un’opera che da sempre viene gestita in modo pubblico». Si tratta di speculazioni annunciate? Per Marcello Manna «no». Il sindaco difende la scelta covata già nella scorsa legislatura e rassicura come sul progetto ci sia stata una valutazione delle criticità e della fattibilità. Dovrà sorgere nei pressi di Villa Granata, sul confine con il comune di San Fili e di strada sulla strada statale 107 Silana-Crotonese. «Molti consiglieri hanno avuto un approccio estremamente critico con questo progetto e in molti, dopo averlo approfondito, hanno modificato il loro approccio – ha dichiarato Marcello Manna nel corso del consiglio comunale -. C’è stata una valutazione sugli aspetti di criticità con analisi assai complesse che hanno richiesto riunioni di maggioranza e faccio mia la proposta del consigliere Luigi Superbo che ha avanzato la richiesta di creare una commissione speciale che si occupi della questione». È stato proprio il consigliere di maggioranza, infatti, a rompere gli indugi «se la legge consente di affidarci al privato, lo facciamo ma che la politica almeno metta al centro l’interesse dei cittadini». Gli attriti sulle criticità che sono emerse dal progetto che si trova nel municipio rendese dal 2018 sembrerebbero essere state tutte risolte e Manna rispedisce al mittente l’accusa di essere mosso dalla fretta. «Il problema del nostro territorio è che non c’è fretta». I problemi d’ingresso alla futura struttura potrebbero essere risolti con la costruzione di una nuova rotonda su modello di quella realizzata in prossimità dello stadio Lorenzon, mentre per l’ampliamento dello storico cimitero sembrerebbero non esserci margini di dialogo: «Non si può fare –chiosa Manna – non garantiremmo il rispetto delle distanze minime dal centro abitato e non è il caso di innescare nuovi procedimenti giudiziari».
LA MINORANZA VOTA CONTRO Il punto all’ordine del giorno passa con i voti favorevoli della maggioranza. Mimmo Talarico, Andrea Cuzzocrea e Sandro Principe invece sostengono altre tesi che però l’assise decide di bocciare. In primis quella di un rinvio della discussione ad altra data. Non ha usato mezzi termini per contestare la procedura messa sul tavolo del consiglio il leader socialista Sandro Principe: «Sono contrario a varianti al piano regolatore e alle privatizzazione di pubblici servizi – dichiara Principe -. È inopportuno che una materia così delicata passi in mano ai privati. Potevamo procedere all’ampliamento della vecchia struttura a costo zero e cioè sfruttando gli introiti che il comune incassa dai decessi e che secondo una stima si aggirano introno a 500mila euro annui». E lo stesso ha fatto l’ex candidato alla carica di sindaco Mimmo Talarico: «Non mi trovate consenziente né per quanto riguarda le tesi economiche né in quelle di urbanistica e di edilizia – spiega Principe-. Non possiamo negare che esista il problema delle tumulazioni delle salme a Rende ma dinnanzi ad un problema giusto avete trovato una risposta sbagliata. Non si pone fine all’emergenza completando un’opera da qui a qualche anno. Non è approvando un progetto di finanza che si risolve il problema. Emergenza da risolvere sondando il terreno se possibile ampliare il cimitero storico della nostra città». Principe e Talarico, sostengono che la strategia migliore sia quella di ampliare il cimitero che si trova in prossimità del centro storico, ma con Manna è un muro contro muro.
LE INTERROGAZIONI DEI CONSIGLIERI SUL SASUS Ma se i languorini politici non sono stati soddisfatti dalla discussione sulla realizzazione della nuova struttura cimiteriale, i palati raffinati della politica rendese sono stati accontentati certamente dalle risposte fornite dal sindaco alle interrogazioni dei consiglieri regionali sul Sasus. La prima a firma della minoranza riguardava il numero di impiegati e addetti alla struttura, la seconda a firma di Sandro Principe riguardava gli ingaggi di chi presta servizio. «Era necessario avere dei supporti di carattere amministrativo – spiega Manna – serviva un responsabile della segreteria del presidente e tre supporti amministrativi che servono per il buon funzionamento struttura. Spendiamo all’incirca 80mila euro e si svolgono funzioni di raccordo di tutti i comuni. Abbiamo ripreso un immobile che era stato semplicemente vandalizzato». E sulla nomina del professore Vincenzo Pezzi a capo della struttura Manna aggiunge: «Il professore Vincenzo Pezzi coordinatore politico del Sasus ha svolto il suo compito senza retribuzioni e il 25 febbraio si è dimesso per incompatibilità poiché è stato nominato consigliere di amministrazione dell’Università della Calabria».
Il CORRETTIVO AL BILANCIO E GLI ALTRI PUNTI Dopo una lunga relazione dell’assessore al bilancio Pierpaolo Iantorno il consiglio ha votato a maggioranza l’approvazione di un intervento correttivo richiesto dalla Corte dei Conti dopo che a inizio anno gli stessi giudici contabili avevano promosso il piano di riequilibrio pluriennale che era stato varato dall’amministrazione comunale al suo primo insediamento. Restano ancora delle perplessità, anche a causa dell’emergenza sanitaria sul piano di riscossione, di cui si è anche stato votato il nuovo regolamento in aula. Il sindaco Manna ha, nel corso della seduta, risposto ad una interrogazione circa l’incarico affidato ad un legale esperto di digitalizzazione. «Siamo senza una struttura adeguata dobbiamo lavorare per rimettere in forza l’ente e in futuro faremo anche dei concorsi». (m.presta@corrierecal.it)
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