di Michele Presta
COSENZA Che non si dica che siano stati mesi tranquilli. Nelle acque dell’Asp di Cosenza e in quella del “Mater Domini” e del “Pugliese Ciaccio” Giuseppe Zuccatelli ha navigato a vista sempre con armi in mano. E così l’avventura del commissario in Calabria, rimanendo nel seminato del metaforico militare, sembra avere più i contorni simili a quelli di un generale di guerra. Battaglie, piccole e grandi. Non si è fatto mancare nulla Giuseppe Zuccatelli in questi mesi in cui si è trovato a gestire le tre strutture sanitarie in piena emergenza. Partendo dai mugugni alla sua nomina dagli universitari della Magna Graecia, finita in carte bollate e con il Tar che gli ha dato ragione, fino agli scontri politici del no al centro Covid di “Villa Bianca”, all’affaraccio “Villa Torano” e alle recenti critiche sui tamponi non processati e stipati nei magazzini della centrale operativa del 118 di Cosenza. Le voci che si rincorrono ai piani alti delle direzioni sanitarie di Catanzaro, così come da Viale degli Alimena nel capoluogo bruzio, concordano sul fatto che il commissario sia pronto a lasciare. Mollare tutto e fare pronto ritorno in Emilia Romagna. Ma il diretto interessato smentisce categoricamente. «Sono notizie prive di fondamento – ci dice Giuseppe Zuccatelli -». E rilancia con qualche frecciatina che spera arrivi agli interessati. «Io sono in servizio sanitario permanente – aggiunge – mantengo il mio incarico, poi se qualcuno mi vuole cacciare che lo decidano loro». Le intenzioni di restare sono ribadite più volte, ma intanto con l’allerta massima dei contagi da coronavirus che sembra alleggerirsi è innegabile che si scruti oltre l’orizzonte.
L’IPOTESI DIMISSIONI Se Zuccatelli difende le sue ragioni, chi invece sostiene le ipotesi delle sue dimissioni lo fa partendo dall’assunto degli incarichi, ritenendo che la decisione di mollare potrebbe nascere da una mancata nomina a sub-commissario della sanità regionale. Ottenere la l’incarico lasciato vacante da Thomas Schael e lavorare al fianco del generale Saverio Cotticelli, secondo fonti sanitarie, sarebbe stato più che gradito al commissario. Ogni eventuale spostamento potrebbe essere dunque dettato da opportunità carrieristiche. In ballo ci sarebbero anche nomine da assegnare da un punto di vista ministeriale e con la stima di cui Zuccatelli goda dal ministro alla sanità Roberto Speranza e da altri pezzi forti di “Articolo 1” come Pierluigi Bersani, non è da escludere che un presto ritorno in Emilia Romagna potrebbe coincidere con un incarico di ben più alto profilo e prestigio. Ipotesi per il momento, come quelle secondo cui gli avvisi per affidare la direzione delle tre strutture sanitarie commissariate siano previste in pubblicazione per i primi di giugno. Di certo rimangono i fremiti e le parole del diretto interessato. Da queste si partirà per raccontare quello che succederà nelle prossime ore. (m.presta@corrierecal.it)
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