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Didattica a distanza, esclusi metà degli studenti. Difficoltà anche in Calabria

E’ quanto emerge dal sondaggio promosso da Cittadinanzattiva: situazioni critiche a Cosenza, Botricello e Taurianova

Pubblicato il: 17/05/2020 – 12:36
Didattica a distanza, esclusi metà degli studenti. Difficoltà anche in Calabria

COSENZA La modalità sincronica, cioè “in diretta”, è quella predominante (85%) ma non mancano le video lezioni registrate (10%) o la compresenza di entrambi gli approcci (5%). La durata media di una video lezione va da un’ora (39%) a 40 minuti (30%). E’ quanto emerge da un sondaggio sulla didattica a distanza promosso da Cittadinanzattiva. Nel 61% delle classi, tutti i docenti usano la stessa piattaforma. Il 46% giudica buono il servizio di videolezione e il 41% è soddisfatto della preparazione dei docenti. I compiti sembrano essere una costante della scuola italiana, anche in tempi di Covid 19: se nel 43% dei casi la quantità sembra rispecchiare quella consueta, nel 27% addirittura si registrerebbe un aumento. 

Didattica a distanza, ma non per tutti e qualche esempio arriva proprio dalla Calabria: all’Istituto Aletti di Cosenza 20 alunni non seguono le videolezioni e lo stesso vale per 2 o 3 per classe nel Petrucci-Ferraris di Botricello (Catanzaro) e al Guerrisi di Taurianova (Reggio Calabria). «Crediamo che si debba arrivare al più presto a definire un piano per la riapertura delle scuole e nello stesso tempo ripensare le modalità educative, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti, facendo tesoro delle opportunità e superando le criticità emerse con la cosiddetta didattica dell’emergenza o della quarantena – dice Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva – per la riapertura delle scuole suggeriamo: un piano e un fondo per l’edilizia “leggera” per garantire tutti i lavori di piccola manutenzione, il necessario distanziamento, il recupero di spazi inutilizzati o in cattive condizioni; un fondo specifico da aggiungere ai 45 milioni già stanziati da destinare agli Enti locali per dotare le scuole dei dispositivi igienici; un’attenzione particolare alle scuole nelle aree interne e ultraperiferiche frequentate da quasi mezzo milione di studenti, che per le loro caratteristiche potrebbero diventare una volta ancora una risorsa e un luogo di sperimentazione per il nostro Paese purché si garantiscano: il potenziamento della connessione e dei supporti digitali; il servizio di trasporti extraurbani gratuiti per gli studenti delle scuole secondarie di II grado di queste aree; la continuità didattica degli insegnanti».

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