COSENZA L’inchiesta di Report su “Villa Torano” agita i dubbi di chi da mesi si domanda se all’interno della struttura per anziani e riabilitativa di Torano Castello il virus stesse covando da prima che nel giorno di Pasquetta si accertasse la positività del primo paziente. Dal promo della puntata che andrà in onda lunedì su Rai 3, spunta un audio scovato dai giornalisti nel quale la centrale del 118 avvisa la struttura sanitaria che un ospite è deceduto in ambulanza mentre stava per essere trasportato all’Annunziata di Cosenza e che, considerata l’emergenza sanitaria sarebbe stato il caso di sottoporlo a tampone per scongiurare un eventuale focolaio all’interno della clinica. I fatti sembrerebbero essere andati in tutt’altra direzione e a sostegno della tesi dell’inchiesta giornalistica, Report riporta anche la testimonianza della moglie di quello che viene indicato come un presunto decesso per coronavirus, forse il primo. «Signora, mi dispiace darle per telefono questa notizia, ma suo marito è deceduto durante il trasporto da “Villa Torano” all’ospedale» racconta la testimone alle telecamere di Report. Poi aggiunge: «Io non ho visto niente. Ho fatto fermare mio marito nel viale per un ultimo saluto e mi hanno anche intimato di non toccare la bara. Mi avevano detto dalla struttura che era intubato. Io ho chiesto se avesse il coronavirus e ho anche richiesto si avessero fatto il tampone, ma mi hanno detto che nella struttura non ne facevano. Secondo me mio marito è il primo caso». Nel corso del servizio andranno in onda le testimonianze dei protagonisti della vicenda e anche del presidente della regione Jole Santelli.
LA VERSIONE DELLA STRUTTURA Il management amministrativo, intanto, fornisce anche la sua versione dei fatti. Il lancio del promo del servizio ha suscitato già grande interesse e circa le presunta positività al Covid-19 del paziente deceduto in ambulanza, i legali della struttura fanno sapere che quanto raccolto per il servizio giornalistico è lacunoso e frammentario, e non tiene conto di alcuni fatti oggettivi. Che sarebbero questi: « Il paziente A.R. dalle 8:30 del 16 marzo 2020 fino alle ore 15 del 21 marzo 2020 è stato sempre apiretico, per come risulta da cartella clinica. Intorno alle ore 17:00 della stessa giornata, l’equipe del 118 decide di trasportarlo presso la struttura ospedaliera “Annunziata” e durante il trasporto l’equipe constata il decesso del paziente. Soltanto dopo qualche ora, il medico di reparto di Villa Torano – Dott. Paolo Agostino – veniva informato dal medico del 118 che aveva preso in carico il paziente Ragusa, che lo stesso era deceduto, che durante il trasporto gli era stata rilevata la temperatura corporea con termometro ad infrarossi e che risultava essere pari a 38, 5 °C e che per questo motivo, secondo il medico del 118, il Dott. Paolo Agostino doveva mettersi in contatto con la Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Cosenza e “pretendere” l’esecuzione di un tampone per Covid 19 sul paziente deceduto». Circa l’esecuzione del tampone, la direzione amministrativa e sanitaria dell’azienda sostiene che sarebbe dovuta essere richiesta dal medico del 118 trovatosi di fronte ad un caso di sospetto Covid. Alla richiesta del dottor Pansini di eseguire il tampone sul paziente deceduto, lo stesso Direttore Sanitario dell’ospedale rispondeva che non lo riteneva necessario e che aveva dato disposizione al medico in servizio del Pronto Soccorso di trattare il caso come un decesso da malattia infettiva soltanto per un eccesso di precauzione». Le associazioni di categoria, è riportato in una nota diffusa dai legali della struttura sanitaria avevano sollecitato la necessità di avviare la campagna di controllo, prima che poi con ordinanza del presidente Jole Santelli si rendesse obbligatorio. E dunque «soltanto in data 10 aprile ma con la informazione che non sarebbero stati lavorabili nell’immediatezza a causa della mancanza dei reagenti presso i laboratori autorizzati dalla Regione Calabria» l’azienda asserisce di aver ricevuto i test. «Dunque non appartiene al vero che il Direttore Sanitario di Villa Torano abbia ritardato o omesso alcun comportamento doveroso circa il decesso del paziente deceduto sull’ambulanza». Per i vertici della struttura la causa del decesso dell’uomo non può essere ricondotta al coronavirus: «Poichè si tratta di paziente affetto da più patologie croniche con i parametri clinici – costantemente rilevati dai medici della struttura sanitaria – mai compatibili con una infezione da Covid 19. Tale ultimo dato è stato rilevato anche dai sanitari del 118 che solo due giorni prima del decesso, contattati a causa di uno stato soporoso del paziente, decidevano di non disporre il ricovero in ambiente ospedaliero e non predisponevano altre misure precauzionali né ritenevano che il paziente dovesse essere isolato.L’unica alterazione della temperatura corporea veniva rilevata dal medici del 118 durante il trasporto in ambulanza il 21 marzo 2020: e questo unico dato non è in alcun modo riconducibile ad infezione da Covid 19».
x
x