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Si riapre, al via la Fase 2 dell’emergenza – IL TESTO

Il presidente del Consiglio, Conte firma il Dpcm. Si fissano le nuove linee di comportamento dei cittadini e degli operatori economici. Riprendono a lavorare gran parte delle attività e dal 3 giugn…

Pubblicato il: 17/05/2020 – 19:16
Si riapre, al via la Fase 2 dell’emergenza – IL TESTO

CATANZARO La Fase 2 dell’emergenza coronavirus è formalmente partita. Con la firma del Dpcm del 17 maggio 2020, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha dato il via libera alla ripresa di gran parte delle attività produttive e alla mobilità dei cittadini seguendo un dettagliato caledario. Un Dpcm arrivato dopo un’estenuante trattativa con le Regioni conclusasi nella notte tra venerdì e sabato scorso.
Il documento si compone di 21 pagine e 11 articolo ed in calce reca le firme oltre che del premier anche quella del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Le misure sono quelle annunciate nella conferenza stampa di ieri di Giuseppe Conte è si basano soprattutto su precise regole per evitare nuovi potenziali focolai di infezione. Ad iniziare dal divieto assoluto di uscire da casa per chi ha più di 37,5 gradi di temperatura. Assume una particolare valenza la distanza interpersonale che varia a seconda delle attività svolte all’esterno o dentro i locali chiusi. Così come l’uso di dispositivi di protezione individuali: dalle mascherine, ai guanti alle visiere. Sempre seguendo le diverse attività che si andranno a svolgere. Diverse le date per avviare le singole attività anche se viene lasciato anche un largo margine di azione alle Regioni per disporre in maniera più stringente rispetto a quanto previsto dal Governo. Le misure previste dal Dpcm si applicano fin da domani (18 maggio) e sostituiscono in toto tutte le altre che erano state previste dal precedente decreto del 26 aprile scorso e resteranno in vigore fino al 14 giugno prossimo.
SPOSTAMENTI A partire dal 18 maggio 2020, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.
LE NUOVE REGOLE PER SPOSTAMENTI TRA REGIONI Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.
SPOSTAMENTI DA E PER L’ESTERO Dal 3 giugno sparisce ogni limitazione – e non c’è più quarantena – per gli spostamenti all’estero verso gli Stati dell’Unione europea e dell’area Schengen, la Gran Bretagna, Andorra e il Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano.  Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Restano vietati gli spostamenti per altri Paesi, «salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
LE REGOLE PER RIAPRIRE Secondo quanto contenuto nel provvedimento gli esercizi commerciali e le attività produttive che potranno riaprire da lunedì dovranno garantire la disponibilità di prodotti igienizzanti per disinfettare sempre le mani. Così come è previsto l’ingresso negli esercizi da parte degli avventori e dei gestori delle mascherine protettive. Inoltre per tanti esercizi commerciali il decreto che detta le linee guida comportamentali ha introdotto la necessità di prenotazione per diverse attività: dalla cena al taglio dei capelli fino al posto sotto l’ombrellone. Una prenotazione che dovrà essere conservata dai titolari almeno per 14 giorni in modo che in caso di un eventuale caso di contagio si possa risalire ai contatti avuti dal potenziale paziente covid. E poi c’è la possibilità di misurare la temperatura a tutti gli avventori prima dell’ingresso negli esercizi commerciali.
LE DISTANZE Capitolo a parte merita quello legato alle distanze interpersonali che tante polemiche ha sollevato tra categorie e il governo. Un braccio di ferro che si è tradotto in una riduzione della distanza interpersonale che deve comunque sempre esserci ma scende in alcuni casi ad un metro. Su questo fronte in realtà sussistono diversificazioni tra diverse attività come regole modulate sui singoli comparti.
LE REGOLE PER BAR E RISTORANTI Secondo quanto previsto dall’accordo che è entrato nel nuovo Dpcm in bar e ristoranti sarà sempre obbligatorio l’uso delle mascherine tra gli avventori quando non sono seduti al tavolo così come per il personale. La distanza tra clienti scende ad un metro. È stato vietato il servizio di buffet così come l’uso dei condizionatori per il ricircolo dell’aria che dovrà invece essere favorito in latra maniera. Dovrà inoltre essere privilegiata la prenotazione così come per quanto possibile il servizio all’esterno.
LE REGOLE A MARE Per quest’estate cambierà anche il modo di utilizzare spiagge e stabilimenti. Le nuove regole impongono sempre una distanza minima di un metro tra le persone. Ma attorno ad ogni ombrellone dovrà essere garantita una zona franca di 10 metri quadrati che si traduce in una distanza lineare di circa 3 metri tra un ombrellone ed un altro. Nei lidi, inoltre, i titolari dovranno sempre provvedere alla disinfettazione di lettini e sdraio ad ogni cambio di avventori e comunque anche a fine giornata. Per quanto riguarda invece le spiagge libere, dovrà essere la singola persona a mantenere un senso di responsabilità per il rispetto delle regole e il governo suggerisce la presenza in zona di addetti per sorvegliare la correttezza dei comportamenti. Via libera ai giochi in spiaggia ma sempre nel rispetto della distanza tra persone.
STRUTTURE RICETTIVE Per alberghi così come per agriturismi ed altre strutture ricettiva nelle linee guida contemplate dal Governo c’è stata una particolare valutazione per il sistema di ricambio dell’aria. Secondo quanto si legge dovrà essere garantita periodicamente l’aerazione naturale e dovrà aumentare la manutenzione dei sistemi di condizionamento con una sostituzione periodica di filtri. Divieto di stazionamento delle persone nelle aree delle strutture con minore ventilazione. Restano anche in questo caso l’obbligo della distanza minima e l’utilizzo ridotto dell’ascensore. Sia il personale che i clienti dovranno utilizzare sempre la mascherina.
BARBIERI, PARRUCCHIERI ED ESTETISTI Attenzione particolare per le attività particolarmente sensibili alle distanze come: centri estetici, parrucchieri e barbieri. Per queste attività le linee guida varate dal Governo prevedono l’obbligo dell’uso di mascherine senza valvola e visiere protettive per gli estetisti. C’è il divieto di trattenersi nei locali al di là del tempo necessario per usufruire del servizio. Come resta il diniego per l’uso di saune, bagni turchi e idromassaggi. Viene introdotta anche la raccomandazione alla prenotazione per poter usufruire dei servizi.
NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO E CALZATURE Anche qui come per ogni altro negozio, vi l’obbligo perentorio della distanza minima e dell’uso dei guanti per poter toccare i capi che si intendono acquistare o provare.
PALESTRE La distanza tra chi si recherà in palestra per svolgere le attività fisiche sale a 2 metri. Come sarà obbligatorio l’utilizzo di guanti per usufruire degli attrezzi presenti nelle palestre. Nelle linee guida inoltre è prevista una particolare attenzione per il sistema di aerazione: da agevolare in via naturale. Così come c’è il divieto di assembramento negli spazi non particolarmente aerati e negli spogliatoi.
IL COMPORTAMENTO NELLE PISCINE Dal 25 maggio potranno riaprire anche le piscine, ma le Regioni potranno anticipare o posticipare le aperture. Per poter usufruire del servizio piscina sia pubblica, che nei parchi acquatici come quelli inseriti nelle strutture ricettive si dovrà rispettare la distanza minima di 7 metri quadrati a persona. Sanificazione come per i lidi anche qui per lettini, sdraio ed ombrelloni ogni cambio cliente e a fine giornata. Mentre resta la distanza di un metro tra i soggetti fruitori dei servizi. Effetti personali dovranno essere rinchiuse nelle singole borse e si dovrà evitare la promiscuità nei locali di servizio.
ACCESSO AGLI SPETTACOLI Gli spettacoli nei teatri, sale da concerto, cinema possono riprendere dal 15 giugno “con posti a sedere preassegnati e distanziati”, nel rispetto della distanza di un metro per personale e spettatori. Lo prevede il nuovo dpcm. Viene indicato un numero massimo di 1.000 persone per spettacoli all’aperto; 200 persone per spettacoli al chiuso, per singola sala. Le regioni possono stabilire una diversa data in relazione al contagio. Resta il divieto quando ci sia assembramento e per sale da ballo e discoteche.
In particolare ecco le regole, fissate da uno degli allegati al dpcm firmato dal premier Conte, in questo settore: mantenimento del distanziamento interpersonale, anche tra gli artisti; misurazione della temperatura corporea agli spettatori, agli artisti, alle maestranze e a ogni altro lavoratore nel luogo dove si tiene lo spettacolo, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi; utilizzo obbligatorio di mascherine anche di comunità per gli spettatori; utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico. E ancora: adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici, anche tra i diversi spettacoli della giornata; adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento; ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani; divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.
Viene previsto anche l’utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso le biglietterie e gli sportelli informativi, nonché all’esterno dei luoghi dove si svolgono gli spettacoli; regolamentazione dell’utilizzo dei servizi igienici in maniera tale da prevedere sempre il distanziamento sociale nell’accesso; limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile; vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, ove possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare aggregazioni presso le biglietterie e gli spazi di accesso alle strutture; comunicazione agli utenti, anche tramite l’utilizzo di video, delle misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire nei luoghi dove si svolge lo spettacolo.
RIAPRONO I LUOGHI DI CULTO Per l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni religiose, si legge nel Dpcm, «è consentita ogni celebrazione e ogni incontro di natura religiosa nel rispetto di tutte le norme precauzionali previste in tema di contenimento dell’emergenza epidemiologica in corso. In particolare i partecipanti sono tenuti ad indossare idonei dispositivi di protezione delle vie respiratorie e devono mantenere le distanze interpersonali di almeno un metro».
«Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone – è scritto – il legale rappresentante dell’Ente individua il responsabile del luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando le 200 unità. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le funzioni religiose sono tenuti a indossare mascherine».

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