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Fase 2, Fabi: «A Reggio accolte 850 domande finanziamento»

Il sindacato bancario denuncia il sovraccarico di lavoro da parte degli operatori del settore: «Il peso dell’attuazione delle misure economiche scaricato sui lavoratori»

Pubblicato il: 18/05/2020 – 18:57
Fase 2, Fabi: «A Reggio accolte 850 domande finanziamento»

REGGIO CALABRIA Alla data del 12 maggio, nella provincia di Reggio Calabria sono state accolte n. 850 domande di finanziamento (totale Calabria 4.655) per un totale erogato di 28.791.398 (Calabria 143.228.644), a fronte di oltre il doppio di domande presentate dall’entrata in vigore del Decreto Liquidità. È quanto emerge da relazione elaborata dal Centro Studi Fabi Reggio Calabria. «Le domande accolte per le pratiche inferiori a 25.000 euro – è scritto in una nota – ammontano a 795 (Calabria 4.378) pari al 94% del totale delle domande accolte, mentre l’importo complessivo erogato per queste domande ammonta a 15.514.771 pari al 54% del totale erogato. Le domande accolte per le pratiche superiori a 25.000 ammontano a 55 (Calabria 277) pari al 6% del totale delle domande accolte, mentre l’importo complessivo erogato per queste domande ammonta a 13.276.627 pari al 46% del totale erogato nella nostra provincia. Emerge, dunque, che la quasi totalità delle domande (94%) riguarda importi inferiori alla predetta soglia, evidenziando una richiesta estremamente diffusa proveniente da piccoli imprenditori».
«L’analisi – prosegue la nota – evidenzia un carico di lavoro eccezionale per tutte le strutture bancarie coinvolte nel processo di erogazione, con una decisa accelerazione delle erogazioni nell’ultima settimana (+47% fino a 25.000), una volta collaudato il meccanismo e chiariti gli ultimi dubbi sulla procedura. Non è un caso che nella provincia di Cosenza, dove è maggiore il numero degli sportelli bancari, sia stato erogato ben il 43% degli importi dell’intero territorio regionale. Appare indubbio il fatto che il sistema bancario e con esso le lavoratrici ed i lavoratori che lo compongono, sia stato riconosciuto come il “perno assoluto” sul quale si è scaricata l’emergenza economica del Paese, nella fase di realizzazione delle misure previste. Si è partiti con il primo decreto legge (Cura Italia) che ha previsto le sospensioni dei mutui e le moratorie sui finanziamenti ma la situazione si è inevitabilmente esacerbata con il secondo decreto (decreto Liquidità) che ha affidato in esclusiva alle aziende di credito il compito e la responsabilità di immettere nel mercato imprenditoriale la liquidità indispensabile per ovviare agli enormi danni creati da un’emergenza economica che non ha precedenti nella storia dell’Europa degli ultimi 100 anni. Infatti, sebbene il decreto liquidità fosse stato emesso i primi del mese di Aprile, fino al 16 non esisteva nemmeno il modulo di domanda per farne richiesta e Sace e Confidi, le due società statali che gestiscono i fondi di garanzie per le PMI, hanno sottoscritto gli accordi con ABI solo pochi giorni fa».
«Nel territorio reggino dal 2015 ad oggi – conclude la nota – sono stati chiusi oltre il 15% degli sportelli bancari (da 111 a 94) e persi oltre il 25% dei dipendenti di banca (da oltre 1000 agli attuali 764): ad oggi in provincia di Reggio ci sono 17 sportelli bancari e 138 dipendenti bancari ogni 100.000 abitanti, medie tra le più basse di tutta Italia».

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