REGGIO CALABRIA Senzatetto multati a Reggio, Giuseppe Bombino, ex presidente del parco dell’Aspromonte e possibile candidato a sindaco di Reggio, torna sull’argomento dopo aver raccolto «maggiori e più certi elementi», ma puntando Giuseppe Falcomatà.
«Stiamo assistendo al solito scaricabarile – afferma in una nota – con conseguente trasferimento del “voluminoso pacco” all’assessore Nino Zimbalatti, al comandante dei Vigili urbani Salvatore Zucco e a tutto il Corpo della Polizia locale. A tutti loro rivolgo la mia più convinta solidarietà. Nel corso dell’ennesima diretta Facebook “a reti unificate”, diffusa dallo studio di casa sua, il sindaco Falcomatà è riuscito a confezionare, in poche parole, una serie di autogol nel vile tentativo, presentato da una finta assunzione di responsabilità, di sviare da sé la responsabilità politica del fallimento dei servizi sociali in città».
Secondo Bombino la notizia, riportata giorni fa «riguarda un intervento dei Vigili urbani che avrebbero “multato” alcuni “senzatetto” per occupazione di suolo pubblico. Così raccontata, la notizia ha comprensibilmente suscitato non poche polemiche ed un moto di solidarietà nei confronti di chi, specie durante l’emergenza Covid-19, è più fragile ed indifeso. La voce della Diocesi reggina – aggiunge – non si è fatta attendere, rimarcando l’assenza di politiche sociali a Reggio, peraltro più volte evidenziata in diverse occasioni anche in altri contesti. Nelle ore successive – è ancora la ricostruzione fatta da Bombino – grazie al , apprendiamo che la vicenda, invece, appare molto più complessa rispetto alla sua iniziale rappresentazione».
Ovvero che «non di suolo pubblico si sarebbe trattato, bensì dell’occupazione di un immobile, “Il Girasole”, di proprietà comunale, da anni abbandonato e ancora in attesa di valorizzazione, dopo lo strombazzato progetto di restyling. E nessuna multa sarebbe stata elevata, ma una denuncia».
In particolare, l’intervento dei Vigili Urbani si sarebbe reso necessario «a seguito delle numerose richieste dei residenti, preoccupati dal degrado e dall’insicurezza che ormai da tempo caratterizzano il quartiere. I Vigili urbani, dunque, verificata l’abusiva occupazione dell’immobile comunale, nel dar seguito all’obbligatorietà dell’azione di loro competenza, avrebbero accertato – prosegue Giuseppe Bombino – anche che tre dei cinque senzatetto erano, in verità, clandestini. In questa vicenda, tuttavia, non mancano sentimenti di rara umanità: le donne della nostra Polizia locale, infatti, in segno di amicizia, avrebbero donato una collezione di dignitosi indumenti alla giovane donna italiana che componeva quel gruppo».
Per il già candidato a sindaco questi sarebbero i fatti che «evidenziano, da un lato, la giusta denuncia della Diocesi in materia di politiche sociali; dall’altro, la corretta condotta posta in essere dagli agenti e dal comandante della Polizia locale». Il problema, dunque, «è e resta l’inadeguatezza e la mancanza di risposte politiche nei confronti della parte più vulnerabile della nostra comunità».
Bombino definisce poi «un vero panegirico» le scuse a mezzo Facebook del sindaco di Reggio ai senzatetto. «Un mero esercizio di scarsa retorica, un maldestro tentativo di captatio benevolentiae». Le affermazioni di Falcomatà, a suoi dire, sarebbero «gravi almeno per due ordini di motivi: il primo, poiché segnano la profonda ignoranza del sindaco in materia di obbligatorietà della denuncia da parte del pubblico ufficiale; il secondo, perché mentre il sindaco si assume fintamente la “responsabilità politica” dell’accaduto, attribuisce la responsabilità alla Polizia locale, al suo Comandante e, di conseguenza, al suo stesso Assessore al ramo Nino Zimbalatti, al quale, ormai delegittimato, non resterebbe che rassegnare le dimissioni quale segno di vicinanza a tutto il Corpo della Polizia locale di Reggio Calabria. Piuttosto, il sindaco chieda scusa a tutti i “senzatetto” della città – conclude Giuseppe Bombino – per l’indegna condizione di abbandono in cui sono costretti a vivere, alleviata solo dall’opera e dall’assistenza delle Associazioni di Volontariato e della Diocesi. Si scusi di questo, Falcomatà, e non perché i suoi Vigili, i nostri Vigili, hanno fatto il loro dovere».
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