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Fase 2, «paradossali» i nuovi obblighi dell'Asp di Cosenza per le riaperture

L’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore critica l’impostazione di una nota del dipartimento di Prevenzione. «Obblighi non previsti da nessuna linea guida regionale né nazionale, portere…

Pubblicato il: 20/05/2020 – 10:37
Fase 2, «paradossali» i nuovi obblighi dell'Asp di Cosenza per le riaperture

SAN GIOVANNI IN FIORE «Abbiamo salutato tutti con gioia la riapertura dei nostri esercizi commerciali – affermano gli amministratori comunali di San Giovanni in Fiore – consapevoli però delle tante difficoltà che parecchi di loro avrebbero incontrato nella ripartenza.Per questo motivo e per non lasciare nessuno da solo stiamo dialogando con gli imprenditori per trovare forme di aiuto ed affiancamento che possano rendere meno onerosa la risalita, ma tutto questo rischia di essere vanificato da nuove norme e regolamenti (pubblicati da qualche ora tra l’altro), che vanno nella direzione opposta».
«È di lunedì scorso ma comunicata ieri – continua la nota –, una nota del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza indirizzata ai Sindaci della provincia, in cui si forniscono raccomandazioni circa la gestione delle aree esterne utilizzate dagli esercizi commerciali quali bar, pub e ristoranti. La nota richiama una serie di obblighi, a quanto pare non previsti da nessuna linea guida regionale né nazionale, che se dovessero essere applicati pedissequamente porterebbero diverse attività a riabbassare le saracinesche. E’ il momento della ripartenza in sicurezza e non del burocratese cavilloso, è giusto che si faccia chiarezza e non si aggiungano tensioni a tensioni sulla pelle degli imprenditori che dal punto di vista economico sono quelli che maggiormente hanno subito danni dal periodo di Lockdown. È possibile arrivare in Calabria dalle regioni del nord per motivi di lavoro e non osservare la quarantena sotto controllo delle Asp, ma allo stesso tempo si chiede ai nostri imprenditori di caricarsi sulle spalle una montagna di obblighi per di più dispendiosi. Un paradosso».
«Non è così che si fa prevenzione – concludono gli amministratori florensi – così si porta soltanto alla morte definitiva una parte importante del commercio nostrano che soprattutto con l’arrivo della bella stagione potrebbe invece avere un po’ di respiro».

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