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Il nuovo fronte all'Asp di Cosenza. «La nomina di Zuccatelli è illegittima»

La nota con cui si conferisce l’incarico di commissario ad interim dell’Azienda sanitaria provinciale sarebbe in contrasto con le norme contenute nel decreto Calabria. Sette parlamentari del M5s pr…

Pubblicato il: 20/05/2020 – 11:33
Il nuovo fronte all'Asp di Cosenza. «La nomina di Zuccatelli è illegittima»

di Michele Presta
COSENZA
Dalle possibili dimissioni (smentite alla nostra testata) ai probabili profili di illegittimità dell’incarico da commissario ad interim dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. La vicenda di Giuseppe Zuccatelli si ingarbuglia ancora di più e questa volta per effetto di una storia ripercorsa a ritroso e cioè da quando con una nota del commissario straordinario alla sanità, Saverio Cotticelli, veniva informato di essere stato designato per guidare l’Asp di Cosenza. Il 19 febbraio del 2020, sulla scrivania di Zuccatelli già in servizio al Pugliese Ciaccio e al Mater Domini di Catanzaro arriva una lettera su carta intestata della presidenza del Consiglio dei Ministri. Poche righe, richiami agli articoli 3 e 4 del “Decreto Calabria” poi convertito in legge, lo informavano di essere stato scelto come commissario ad interim dell’Asp di Cosenza. La comunicazione vergata Cotticelli, è stata trasmessa anche al presidente Jole Santelli e al ministro della Salute Roberto Speranza. L’arrivo di Zuccatelli negli uffici di Viale degli Alimena, prima del battesimo di fuoco del Coronavirus è caratterizzato da una scelta decisa: la rinuncia ad ogni tipo di compenso. Il commissario emiliano-romagnolo, scrive al direttore delle risorse umane e senza dare troppe spiegazioni comunica di rinunciare alla sua retribuzione.
I PROFILI DI ILLEGITTIMITÀ Quali sono i dubbu sulla nomina di Giuseppe Zuccatelli come reggente dell’Asp di Cosenza in attesa che venga nominato il direttore generale? Diversi esperti in ambito legislativo sanitario – queste perplessità sono finite, in parte, in un’interrogazione parlamentare di Francesco Sapia alla Camera e di Laura Granato al Senato, come leggerete più avanti – ritengono che le modalità con cui sia stato conferito l’incarico possano assumere profili di illegittimità poiché ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della Legge n.60/2019, il termine di concertazione tra il commissario ad acta ed il presidente della regione, per la nomina del commissario straordinario, è fissato perentoriamente in 10 giorni, dopodiché alla nomina provvede, con proprio decreto,  il Ministro della Salute, su proposta del commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei Ministri. Passaggi che allo stato, per la nomina di Giuseppe Zuccatelli, non risulterebbero rispettati. Ma anche perché ai sensi del combinato disposto di cui all’articolo 3, comma 6, settimo periodo, del Decreto Legislativo n.502/92 ed articolo 3, comma 3, Legge n.60/2019, fino alla nomina del commissario straordinario, con le modalità di cui all’articolo 3 , comma 1 della legge 60/2019, le funzioni sono svolte dal direttore sanitario o dal direttore amministrativo,  oppure, in mancanza, ai fini dell’ordinaria amministrazione, dal dirigente amministrativo più anziano di età preposto all’unità operativa complessa, ovvero, in subordine all’unità operativa semplice.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Tutte queste interpretazioni legislative sono finite nell’interrogazione parlamentare presentata da Francesco Sapia e Laura Granato,  al ministro della Salute Roberto Speranza e sono state firmate anche dai deputati Elisabetta Barbuto, Giuseppe d’Ippolito, Francesco Forciniti, Paolo Parentela e Riccardo Tucci. Sapia e Zuccatelli, in particolare, ormai hanno ingaggiato una lotta senza confini. È stato il pentastellato calabrese ha sollevare il polverone dei tamponi effettuati e non processati in provincia di Cosenza e porta sempre la sua firma la richiesta di dimissioni per commissario per com’è stato gestito il caso “Villa Torano”. «La nomina di Zuccatelli è avvenuta in palese contrasto con le norme del cosiddetto “decreto Calabria”, per come convertito in legge, che, seppure ammette che si possa nominare un unico commissario per più aziende del servizio sanitario regionale, prevede in ogni caso una specifica procedura, richiedente, tra l’altro, una non facoltativa deliberazione del Consiglio dei Ministri e un decreto finale del Ministro della salute per l’assegnazione dell’incarico commissariale, altrimenti assicurando l’ordinaria gestione dell’ente, come peraltro già avvenuto nell’azienda in predicato, in situazioni di sopraggiunta mancanza dei vertici direzionali – scrive Sapia nel testo presentato alla Camera -. Non appare esserci dubbio, stando alle norme di specie, che la nomina di Giuseppe Zuccatelli, oltretutto insieme commissario straordinario dell’Ao e dell’Aou di Catanzaro, sia illegittima, il che inficia tutti gli atti adottati dal medesimo nella veste di responsabile legale dell’Asp di Cosenza, non soltanto quelli relativi all’attribuzione di incarichi a soggetti esterni provenienti da Agenas e di responsabilità dirigenziali a vincitori di procedure concorsuali caratterizzate da potenziali vizi nella fase di completamento». A Sapia, non sfugge la rinuncia al compenso. L’esponente del Movimento 5 Stelle vede due facce di una stessa medaglia: «Possiamo ritenerla una apprezzabile scelta morale ma anche come un elemento di consapevolezza della illegittimità della sua nomina».
SUPERARE L’EMERGENZA Passato un anno dalla conversione in legge del “Decreto Calabria” alla regione spetta la possibilità di avviare le procedure per nominare i direttori generali e superare così la fase di commissariamento. Nella chiosa finale dell’interrogazione parlamentare, si chiede anche che: «Si intervenga con un nuovo decreto legge che consenta di evitare confusioni per  tutelare effettivamente la salute dei residenti in Calabria». Un appello affinché in tempi rapidi, il Governo, trovi una soluzione ad un problema che impregnato nel tessuto storico e sociale della Regione Calabria. (m.presta@corrierecal.it)

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