CATANZARO La Cineteca della Calabria e La Casa del cinema di Catanzaro organizzano un ricordo di Michel Piccoli e Vittorio de Seta con la proiezione del film L’invitata.
L’idea è nata a seguito della recente dipartita del grande attore francese, da una riflessione condivisa da Eugenio Attanasio, Piero Mascitti, Domenico Levato e Davide Cosco, unitamente all’Assessorato alla Cultura della città di Catanzaro. Con Michel Piccolì scompare un pezzo di storia del cinema europeo, non solo francese. Anzi Piccoli fu un attore molto amato dai registi italiani come Marco Ferreri, Elio Petri e anche Vittorio de Seta nella sua esperienza produttiva d’oltralpe. Reduce dall’insuccesso commerciale di “Un uomo a metà” Vittorio de Seta ripara in Francia e, grazie all’amico Jacques Perrin, attore di grande fama, dirige questo film intimista, “L’invitata” con Michel Piccoli e Joanna Shimkus. All’epoca Michel Piccolì è all’apice della sua carriera d’attore, perché in quell’anno verrà diretto anche da Marco Ferreri in Dillinger è morto, considerata non a caso una delle sue più grandi interpretazioni.
De Seta ricordava l’attore francese sempre con belle parole, quelle che invece non aveva per questo suo film, di produzione “ regolare” se possiamo dire, organizzazione alla quale il cineasta non era e non sarà avvezzo per tutta la vita artistica, che lo ha contraddistinto come autore e produttore dei suoi lavori. Nel cast troviamo Joanna Shimkus, una bellona del tempo che sposerà nella vita Sidney Poitier, l’attore americano famoso per “La calda notte dell’ispettore Tibbs”, e poi i già citati mostri sacri Michel Piccoli e Jacques Perrin.
Il soggetto è scritto da Tonino Guerra, poeta, scrittore e sceneggiatore di Fellini e Antonioni, tra gli altri, mentre alla fotografia c’è Luciano Tovoli, che Vittorio D Seta ha fatto debuttare in Banditi ad Orgosolo. La trama verte intorno alla figura dell’invitata: Il marito di Anne torna a Parigi dall’Inghilterra in compagnia di una giovane donna inglese venuta per imparare la lingua. Anne, ferita, capisce che tra i due forse è nata un’intesa e fugge disperata con l’architetto François (Michel Piccoli) in una casa che lui possiede sulla costa francese. Arrivati alla villa, François presenta la moglie ad Anne. A questo punto l’invitata è lei. Allora la donna capisce la situazione e lascia la casa dell’architetto tornando dal marito; la crisi coniugale è superata? Delicato nei suoi silenzi, il senso del film è nelle cose non dette dai personaggi, senza scivolare in banalità o cadute di gusto. Spicca nel film la splendida interpretazione di Michel Piccoli nei panni dell’architetto e amico di Anne, ritratto con grande sensibilità da De Seta, che conforta l’amica senza approfittare del suo momento di debolezza. Considerato da molti come un De seta da riscoprire, il film vinse il Premio Ocic (Organizzazione Cattolica Internazionale per il Cinema e gli Audiovisivi) nel 1970 . Molti anni dopo, al Festival di La Rochelle in Francia, Piccoli e De Seta si incontreranno nuovamente dopo una trentina d’anni, ricordando questa esperienza comune tra i due che aveva fatto nascere una lunga amicizia.
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