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Emergenza rifiuti, i sindaci presilani chiedono un incontro a Jole Santelli

Il conferimento di ulteriori 300 tonnellate di spazzatura nell’impianto di Celico ha fatto sobbalzare dalla poltrona gli amministratori locali che hanno inviato una missiva al presidente chiedendo …

Pubblicato il: 21/05/2020 – 12:40
Emergenza rifiuti, i sindaci presilani chiedono un incontro a Jole Santelli

COSENZA Jole Santelli ordina la riapertura della discarica di Celico (qui la notizia) e i sindaci ripartono all’attacco, ravvivando un fuoco di una battaglia ambientale mai sopita e  condotta con tenacia da tantissimi residenti dell’area presilana (qui la loro posizione) in provincia di Cosenza. Impugnando la penna, i primi cittadini chiedono un incontro urgente al governatore e manifestano tutto il loro disappunto circa la scelta, giustificata anche dalla situazione di emergenza sanitaria. «Il conferimento di 300 t/giorno di rifiuti provenienti dagli impianti di trattamento regionali presso la discarica di Celico, in capo alla EWast S.r.l già Mi.ga. e facente parte del Group ENVÌ di Crotone. Come certamente a conoscenza del suo Dipartimento Ambiente, nonché dell’Arpacal (destinataria della lettera per conoscenza ndr) – è scritto nella lettera – la discarica in questione, negli anni ha creato notevoli ed acclarati disagi di natura olfattiva alla popolazione di tutta la presila». Il sindaco di Celico, Antonio Falcone, insieme ai colleghi sindaci Nuccio Martire (Casali del Manco), Felice d’Alessando (Rovito), Salvatore Monaco (Spezzano della Sila), Marcello Gaccione (Lappano), Antonio Muto (Pietrafitta) ricorda nella lettera indirizzata all’ufficio di presidenza che: «La stessa Arpacal ha fatto emergere, in più occasioni, come “l’infelice” posizione orografica della discarica porta inevitabilmente ad impattare drasticamente sulla popolazione. Su sollecitazione di tutti i sindaci, lo stesso Dipartimento Ambiente, nelle more di porre in essere misure di mitigazione, rispetto a quanto rilevato dall’Arpacal, ha preliminarmente sospeso i conferimenti per più di un anno e successivamente, investendo cospicue risorse, ha commissionato uno studio, della durata di circa un anno, finalizzato a rilevare scientificamente l’impatto olfattivo sulla popolazione nonché le conseguenti misure da adottare». Risorse e tempo, impiegato per mettere fine a quella che per la popolazione locale è una vera e propria «bomba ecologica, che adesso rischiano di essere vanificate. «Risulta inevitabile che maggiori quantitativi di rifiuti conferiti porta, inevitabilmente, ad una disattenzione delle prescrizioni sulla mitigazione degli odori con conseguenti disagi sulla popolazione già fortemente vessata dalla presenza di discariche sul territorio – concludono i sindaci -». Nelle more della lettera è chiesto un incontro per poter esaminare insieme la problematica e di discuterne insieme ai funzionari di Arpacal e a quelli del Dipartimento Ambiente.
IL SOSTEGNO DI CALLIPO «Le ordinanze della presidente della Regione colpiscono ancora una volta con il “favore delle tenebre”. Stavolta, però, il blitz notturno non riguarda i famigerati tavolini dei bar, bensì una decisione che incide in maniera molto più pesante sulla vita dei cittadini, adottata senza alcun confronto con i territori e con chi è demandato a rappresentarli. Sono al fianco del sindaco di Rovito Felice D’Alessandro e di quanti, tra rappresentanti istituzionali, Comitati civici e semplici cittadini, si trovano ancora una volta a dover difendere la Presila». È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, commentando l’ordinanza n. 45 con cui la presidente della Regione ha disposto, tra le altre cose, che nella discarica di Celico, nel Cosentino, possa avvenire lo sversamento di 300 tonnellate di rifiuti al giorno di per 60 giorni.«Già nei giorni scorsi – prosegue Callipo – nella discarica di proprietà della società Mi.Ga. srl stavano arrivando i rifiuti prodotti in provincia di Catanzaro e i cittadini di quella zona, che ha una valenza ambientale nota a tutti, hanno ricominciato ad essere tormentati dall’olezzo dei rifiuti. Adesso è facile prevedere che la situazione peggiori».
«È evidente che le responsabilità dell’infinita emergenza rifiuti calabrese vengono da lontano e non riguardano solo una parte politica, ma la soluzione – spiega il capogruppo di IRIC – non può essere quella che va sempre e solo a discapito dei territori e a favore dei privati, che escono dalla porta e rientrano dalla finestra. Bisogna confrontarsi coi cittadini e con chi li rappresenta e ciò non riguarda solo Celico, ma anche le altre aree interessate dall’ordinanza. Inoltre è necessario cambiare totalmente approccio, adottando politiche di prevenzione che contengano la produzione e lo smaltimento dei rifiuti e tutelino l’ambiente e la salute delle persone».
«L’assessore regionale all’Ambiente aveva detto di voler fare della Calabria una grande riserva naturale. Mettere la polvere sotto il tappeto, riempiendo di rifiuti territori di pregio naturalistico, non mi sembra affatto un buon inizio. Se si vuole davvero rivedere il Piano dei rifiuti approvato nel 2016, per renderlo funzionale all’obiettivo “discariche zero” finora solo sbandierato, lo si faccia – conclude Callipo – portando il confronto con l’opposizione e con le associazioni nella Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente” del Consiglio regionale. Noi siamo pronti a collaborare nell’interesse dei calabresi».

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