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«Quarantena terminata ma non sappiamo ancora se siamo positivi»

Le storie di due giovani rientrate in Calabria da oltre due settimane ma che ancora attendono l’esito del tampone. «Come si fanno a calcolare i casi positivi se i tamponi non vengono analizzati?»

Pubblicato il: 21/05/2020 – 18:50
«Quarantena terminata ma non sappiamo ancora se siamo positivi»

LAMEZIA TERME Contagi pressoché fermi in Calabria, una tendenza confermata anche oggi dall’ultimo bollettino regionale. Ma è ancora la vicenda legata ai tamponi a destare più di qualche preoccupazione. Già perché sono tanti i “calabresi di ritorno” che attendono ancora l’esito dell’esame e molti di loro sono già alla fine della quarantena imposta di 14 giorni, senza sapere se sono positivi al Covid-19 o no.
LE STORIE C’è il caso, ad esempio, di A. C., partita da Roma lo scorso 6 maggio: «Una volta arrivata alla stazione di Lamezia Terme centrale – scrive al Corriere della Calabria – un’équipe era pronta ad accoglierci. Per una volta, nella storia dell’Italia, mi è sembrato di vedere un sud pronto e avanti rispetto al nord che era costretto a scegliere quale generazione salvare e quale lasciare invece morire. Incredula e a tratti orgogliosa della mia Regione, mi è sembrato tutto molto efficiente. Ricordo che in stazione dissero ci sarebbe stato qualche giorno di ritardo nel ricevere i risultati, per l’elevato numero di tamponi da analizzare». «Ebbene, sono passati 14 giorni dal mio arrivo in Calabria – racconta – e nessuno mi ha fatto sapere nulla. L’unica telefonata ricevuta è stata da parte della caserma dei Vigili urbani del mio comune in cui mi si recriminava il fatto di non aver avvisato loro prima di scendere». «Ad oggi, è scaduta l’ordinanza comunale con cui mi si disponeva l’isolamento obbligatorio senza, nel frattempo, aver ricevuto alcuna informazione. Che fine hanno fatto i nostri tamponi? Che non si dica che sono stati congelati, che non si infanghi il nome della Calabria. Una delle regioni con il minor numero di contagiati. Ma come si fanno a calcolare i casi positivi se i tamponi non vengono analizzati? Alle domande di tanti come me non ci sono risposte, men che meno ai numeri di telefono di riferimento della propria provincia».
ESITI SPARITI Paure e incertezze simili ad un’altra vicenda, quella di C. S., altra giovane calabrese partita questa volta da Torino per raggiungere Fiumicino e poi la Calabria. «Ho deciso di tornare a casa – scrive – anche perché l’Università di non ripartirà prima di settembre. A Roma, altri conterranei muniti di mascherine sono saliti su un aereo diretto a Lamezia Terme, con mantenimento delle distanze di sicurezza in ogni momento. Al nostro arrivo, giorno 8 Maggio, quasi tutti noi passeggeri abbiamo scelto, per la salute della nostra terra e dei nostri cari, di sottoporci a tampone rino-faringeo per la verifica della presenza del virus. Sono isolata dai miei cari da ben 12 giorni, non ho abbracciato la mia famiglia, mio nipote di nemmeno un anno, li vedo sempre a ben più di due metri di distanza e dormo in una sorta di garage. Ma non è questo il problema. Il problema è che ho dato il mio DNA all’Azienda Sanitaria Regionale e nessuno sa dove sia finito il mio tampone. Nessuno sa darmi informazioni al riguardo, non l’ ASP di Cosenza, Lamezia Terme lasciamo perdere perché il numero di riferimento è addirittura un numero di cellulare, e dall’Ufficio di Igiene Pubblica di Castrovillari a cui mi hanno indirizzato dopo innumerevoli chiamate mi dicono che loro sono in tre, i tamponi di giorno 8 non si sa che fine hanno fatto, L’Ufficio di Lamezia Terme sembra essere scomparso e che non riescono a gestire la mole di lavoro». (Gi. Cu.)

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