di Luca Latella
CASSANO ALL’IONIO Ben venga un abbancamento di 30mila metri cubi di monnezza tal quale, a patto che poi la discarica di contrada Silva la si chiuda per sempre.
Sembra pensarla così, Gianni Papasso. Il sindaco di Cassano è disposto al «sacrificio», conscio del fatto che da delibera santelliana la quinta buca non sarà mai scavata. Sulla carta. La storia calabrese, tuttavia, insegna altro, molto altro, soprattutto quando è in preda all’emergenza.
Da buon diplomatico, un Papasso ascoltato dal Corriere della Calabria, si dichiara «collaborativo», ma a patto che non sia sempre Cassano a doversi sacrificare.
«Abbiamo preso atto –esordisce – della gravissima emergenza che sta attanagliando la regione e il nostro territorio. A Cassano, pur essendo sede di discarica, non raccogliamo l’indifferenziata da due settimane ma speriamo di recuperare velocemente».
La presidente Santelli nella delibera firmata questa notte sembra «aver accolto le nostre istanze – aggiunge Gianni Papasso – già contrari ad una quinta buca “messa in cantiere” da una precedente ordinanza dell’ex governatore Mario Oliverio».
Quindi, «di fronte ad una ordinanza che chiuderà la discarica definitivamente», se il sito di Silva «può servire ad alleviare l’emergenza, che ben venga». Il primo cittadino cassanese sottolinea anche come la sua amministrazione non abbia mai fatto mancare uno spirito collaborativo fra livelli istituzionali.
«Se la presidente della Regione chiuderà la discarica di Cassano dopo un quarto di secolo, il surplus di rifiuti ce lo accolliamo, poiché con piacere accoglieremo la chiusura della discarica una volta superata l’emergenza».
Oliverio negli anni scorsi aveva individuato il sito di Cassano quale sede di discarica nell’ecodistretto di Rossano, programmando il sopralzo della quarta buca – attualmente ferma per sopraggiunta capienza – e lo scavo di una quinta. Ovvero 70mila metri cubi di spazzatura da stoccare nella quarta ampliata e 100mila da conferire nella quinta buca.
Da qui la soddisfazione di Papasso, perché un sacrificio di 30mila metri cubi da abbancare nel sopralzo della quarta buca, serviranno a chiuderla definitivamente. «Credo si tratti di una mediazione equa – conclude il sindaco – a patto che poi in contrada Silva si chiudano i battenti per sempre». Certo è che però, chiosa Papasso, «non può essere sempre Cassano a sacrificarsi». Un messaggio nemmeno poi tanto subliminale inoltrato alla Regione, ma soprattutto, ai suo colleghi viciniori? (l.latella@corrierecal.it)
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