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«Economia circolare unica strada per uscire dall'emergenza rifiuti»

Calabria in ginocchio per l’immondizia, Legambiente chiede alla Regione Calabria l’istituzione di un tavolo permanente per elaborare una proposta che superi la logica seguita da decenni

Pubblicato il: 22/05/2020 – 16:49
«Economia circolare unica strada per uscire dall'emergenza rifiuti»

CATANZARO La Calabria è nuovamente in ginocchio a causa dell’emergenza rifiuti, che periodicamente affligge la regione da decenni. La risposta delle amministrazioni regionali succedutesi negli anni è sempre stata all’insegna della logica emergenziale, a maggior ragione oggi col perdurare dell’emergenza legata alla pandemia del Covid-19.
«Non c’è più tempo per nessuno degli attori di questa brutta storia: Regioni e Comuni devono assumersi le rispettive scelte e responsabilità». Legambiente Calabria, che da sempre denuncia le storture legate al ciclo dei rifiuti, punta l’indica anche contro l’ultimo capitolo di una storia che si ripete: «Con l’ennesima ordinanza emergenziale n. 45 del 20 maggio 2020, si certifica ancora una volta la fallimentare gestione del settore rifiuti da parte della Regione Calabria che dopo avere trasferito le competenze di gestione agli A.t.o., senza impianti e programmazione, ancora una volta ricorre alla logica delle discariche».
Riaprire discariche pubbliche, esaurite o pericolose – Legambiente cita gli esempi di quelle di San Giovanni in Fiore, in località Vetrano, Cassano allo Jonio, Castrovillari, Lamezia Terme, Melicuccà della Zingara – o ampliare quelle esistenti come a Scala Coeli o individuare nuove discariche con l’aiuto degli Ato, per gli ambientalisti non è la soluzione giusta per uscire dall’emergenza rifiuti.
Legambiente sottolinea quale esempio emblematico il territorio di San Giovanni in Fiore, giudicando una scelta pericolosa la decisione di riaprire la discarica in località Vetrano «perché la discarica, oltre ad essere insicura e fatiscente, a detta degli stessi gestori dal punto di vista della stabilità dei versanti, è posta in una Zona di protezione speciale (ZPS IT9320302 “Marchesato e Fiume Neto) e, quindi, in un sito sottoposto a vincoli ambientali derivanti dalle direttive europee habitat e uccelli».
Altro esempio riguarda la riapertura della discarica di Melicuccà, giudicata incapace di risolvere l’emergenza rifiuti nella Piana di Gioia Tauro ma gli esempi potrebbero moltiplicarsi anche in altri territori calabresi, come nella zona di Corigliano-Rossano: la fotografia è pressoché la stessa: immondizia in abbondanza con il corollario di problemi igienico-sanitari oltre che di decoro urbano.
«Occorre uscire dalla logica dell’emergenza – afferma Legambiente Calabria – e, a partire dall’attuale Piano regionale di gestione dei rifiuti, i cui obiettivi sono rimasti inattuati, stabilire con serietà e competenza da parte dell’Amministrazione regionale finalità ed azioni concrete ed effettive nel campo della prevenzione lavorando sulla riduzione alla fonte per realizzare l’obiettivo di rifiuti zero».
Gli ambientalisti calabresi chiedono un tavolo di confronto permanente anche con altre associazioni ambientaliste, per elaborare una proposta che superi la logica dell’emergenza rifiuti. Alla Regione Calabria, in particolare, Legambiente chiede un impegno per uscire dalle logiche delle discariche e degli inceneritori, passando da un modello lineare ad un modello circolare che preveda il riciclo, il riuso e la riduzione a monte dei rifiuti: «Occorre prevedere, gradualmente, lo stop a qualsiasi nuova ipotesi di inceneritori e di discariche e favorendo l’insediamento di impianti utili alla filiera del riciclo. In altri termini dovranno essere attuate tutte le possibili azioni e strategie affinché la Calabria raggiunga obiettivi di raccolta differenziata, individuando i siti a sostegno per la relativa raccolta, gli impianti di compostaggio domestico e di comunità in un’ottica di economia circolare che renda inutili le discariche».
«La Calabria – conclude Legambiente – come il resto d’Italia deve ripartire, e lo deve fare nel modo giusto, la sostenibilità e il riciclo devono essere le parole d’ordine. L’economia circolare dei rifiuti è l’unica strada da percorrere. Bisogna mettere mano al sistema di gestione dei rifiuti in Calabria, abbandonando la logica delle discariche che rappresentano l’ultimo anello della catena e non il primo». (f.p.)

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