FRANCAVILLA ANGITOLA Il New York Times va sovente alla ricerca di delizie per il palato. E queste ricerche si fermano spesso in Italia. Questa volta è il turno dei vini bianchi. Il giornale statunitense, in un servizio del critico Eric Asimov, esordisce spiegando che il luogo comune che vuole gli italiani quasi esclusivamente produttori di rosso è ormai datato, se è vero che nel 2018 circa il 57% del vino prodotto in Italia era bianco (complice, ovviamente, il prosecco). La ricerca di oggi riguarda le migliori dieci bottiglie di bianco disponibili a meno di 25 dollari. E nel novero finisce una bottiglia calabrese, lo Zibibbo 2018 prodotto dalle cantine vibonesi Benvenuto. Lo zibibbo è vigneto giovane (25 anni) che guadagna i favori degli esperti del Nyt. Le uve vengono coltivate nel territorio di Francavilla Angitola ad un altitudine di 350 metri sul livello del mare su terrazze naturali con forma di allevamento a cordone speronato.
Il venditore Jan D’Amore ha parole di ammirazione per il risultato del lavoro delle cantine calabresi. «Non c’è da meravigliarsi che questo vino sia pungente e profumato – scrive –. Zibibbo è il nome italiano meridionale per moscato di Alessandria, una famiglia di uve notoriamente profumata. Principalmente, viene trasformato in vino dolce in Sicilia e sull’isola di Pantelleria, ma di recente ho visto versioni più secche. Non ricordo di aver visto lo zibibbo da nessuna parte tranne che in Sicilia, ma questo viene dalla Calabria, la punta dello stivale italiano, dove Giovanni Benvenuto coltiva le uve biologicamente. Il vino è fragrante, naturalmente, e scende facilmente».
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