CATANZARO «Il 25 maggio, dopo oltre due mesi, in Calabria riprenderanno gli interventi chirurgici programmati. Ci sarà bisogno, in tantissimi casi, di unità di sangue da trasfondere ai pazienti. Per questo motivo, noi donatori di sangue calabresi, siamo chiamati ancora una volta a tendere il braccio e a donare, a chi ne ha bisogno, questo nostro prezioso liquido corporeo». Con queste parole, il Presidente Regionale della Fidas Calabria Antonio Parise rivolge l’appello verso questo importante gesto d’amore a tutti i donatori di sangue, nuovi e periodici, della regione.
Parise, inoltre, invita alla corretta informazione e a contrastare le fake news, che circolano anche sui social e alimentano disinformazione e confusione. Basta citare il caso del “plasma iperimmune”: «È doveroso chiarire che si tratta di una terapia di tipo “passivo”, al contrario del vaccino che è di tipo “attivo” e agisce, pertanto, prevenendo la malattia». Sui test sierologici, Parise aggiunge: «Questi esami individuano esclusivamente la presenza o meno di anticorpi da Sars-Cov-2, ma nel caso di esito positivo non indicano se gli anticorpi sono neutralizzanti, se e per quanto tempo una persona è protetta e se la persona è guarita. Il Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, infatti ritiene che, al momento, i test anticorpali non possono sostituire i test effettuati con i tamponi nasofaringei».
«Non dobbiamo alimentare la diffusione di notizie non attendibili, ma fare affidamento esclusivamente alle fonti di informazione istituzionali e scientifiche: solo così possiamo tutelare la nostra salute e quella degli altri», conclude il Presidente della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue della Calabria, sottolineando, ancora una volta, l’impegno di medici e ricercatori in risposta all’emergenza Covid-19 e il dovere di ogni cittadino a supportare la comunità scientifica.
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