CATANZARO Rapine commesse con l’uso di armi e violenza per sottrarre denaro alle vittime. Il calcio di una pistola sferrato con violenza contro la testa di un uomo al quale togliere oltre 31 mila euro. E poi colpi sparati in aria, vittime costrette a stendersi per terra e uffici ripuliti di quasi 4000 euro. Quarantamila euro sottratti con la forza delle armi a una società di Marcellinara. Il tutto per ingrassare se stessi e la bacinella della cosca Giampà. Sulle rapine che infuriavano nel Catanzarese a opera della cosca lametina oggi si è espressa la corte d’Appello di Catanzaro, presieduta da Giancarlo Bianchi, che ha riformato alcune condanne nei confronti di quattro imputati che avevano impugnato la sentenza di primo grado. Emiliano Fozza e Paolo Paone sono stati condannati a 5 anni e 4 mesi di reclusione (8 anni per entrambi in primo grado); Antonio Donato, 4 anni, con il vincolo della continuità con la condanna a 10 anni per associazione mafiosa in “Perseo” è condannato a 14 anni (10 anni per la rapina in primo grado); confermata la condanna a 10 anni per Nino Cerra. Nel collegio difensivo gli avvocati Lucio Canzoniere, Antonio Lomonaco, Aldo Ferraro e Gianluca Careri. (ale. tru.)
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