VIBO VALENTIA Protesta stamane del testimone di giustizia vibonese, Michele Tramontana, costretto ad accettare la fuoriuscita dal programma di protezione e che entro il 30 giugno dovrà lasciare la casa senza che lo Stato – a suo dire – abbia mantenuto gli impegni presi. Nel corso di una conferenza stampa convocata nello studio del suo avvocato, Giovanna Fronte.
Il testimone di giustizia (imprenditore nel settore del legno) che ha portato nel 2009 all’operazione antimafia “Pinocchio” contro alcuni imputati accusati di usura (il processo è ancora in corso dinanzi al Tribunale di Vibo), ha dichiarato di essere stato abbandonato dallo Stato, dal Ministero dell’Interno e dal servizio di protezione. Nel frattempo è stato destinatario di minacce di morte e costretto a rinunciare al ricorso al Tar in cambio dell’acquisto da parte del Demanio degli immobili siti a Rombiolo di proprietà della madre.
Con tali somme (mai arrivate), Tramontana avrebbe dovuto realizzare la nuova casa dove sistemare moglie e figli e lasciare l’immobile attualmente occupato, avendo quindi il tempo per riorganizzare la vita della propria famiglia fuori dal programma di protezione. Impegni non mantenuti dallo Stato, in quanto alla madre di Tramontana non sono state ancora liquidate le somme dell’acquisizione dell’immobile, così come non sono mai state corrisposte le somme dovute a titolo di arretrati trattenute dal Servizio centrale di protezione.
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