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«Poca chiarezza su fondi comunitari e sanità». I dubbi dell'opposizione sul programma

Il dibattito dopo la presentazione del programma della presidente Santelli. Che prova a rassicurare sull’aerostazione di Lamezia («non abbandoniamo il progetto») e chiede un “modello Genova” per i …

Pubblicato il: 26/05/2020 – 16:34
«Poca chiarezza su fondi comunitari e sanità». I dubbi dell'opposizione sul programma

REGGIO CALABRIA Jole Santelli chiude l’esposizione del proprio programma di governo spiegando che «tutto il programma andrà riguardato contro luce, in considerazione dell’emergenza, ma partirei da alcune parole chiave che sono a mio avviso il pilastro dell’azione di governo, evidenziando che è arrivato il momento di pensare non a singole azioni ma a un progetto generale. La prima parola chiave è fiducia, deve tornare a essere prevalente nei cittadini calabresi: i calabresi devono avere fiducia nella Calabria e nelle sue potenzialità, altrimenti qualsiasi programma fallirà inevitabilmente. La seconda parola è il termine reputazione, che è lo specchio con cui ci guardano gli altri, e su questo dobbiamo fare molti passi avanti: dobbiamo raccontare la vera Calabria. La terribile esperienza del Covid ci ha lasciato qualcosa: un senso di comunità, in generale ma soprattutto per noi calabresi, ora non disperdiamo questo patrimonio. La terza parola è la sfida, quella di pretendere il massimo da ognuno di noi».
Santelli ha quindi aggiunto: «Abbiamo toccato con mano la precarietà del sistema sanitario calabrese, ma anche la capacità dei singoli di fare rete e di esserci. Leggo strane leggende metropolitane: ci è stato detto che non facevamo i tamponi per nascondere i dati, invece facciamo oltre mille tamponi al giorno. C’è stato un momento di rallentamento, ma solo ed esclusivamente la Calabria, unendo i Dipartimenti di prevenzione, il 118 e le forze di polizia, ha fatto controlli a tappeto nelle stazioni, negli aeroporti e sulle autostrade: abbiamo fatto in una settimana oltre 6mila tamponi, e dovevamo smaltirli, è chiaro che in quel momento abbiamo avuto ritardi, ma ci siamo fatti aiutare dalla Regione Campania, quindi abbiamo fatto di più di altri. I dati dell’ultimo esodo sono stati comunque confortanti. Dobbiamo capire come gestire la nuova fase, in cui oltre alla vicenda Covid si innesta una vicenda altrettanto pericolosa, che è la vicenda economica: oggi siamo nelle condizioni di dire che, se il governo il 3 giugno aprirà alla mobilità infraregionale, siamo in gradi di rispondere sì al governo. Se dal 15 giugno riapre il traffico europeo, noi lo riapriremo, e lo utilizzeremo per evitare il tracollo economico».
«MODELLO GENOVA PER I NUOVI OSPEDALI» «Un problema serio – ha poi detto Santelli – riguarda l’edilizia sanitaria, è diventata una favola la vicenda dei nuovi ospedali, che mi preoccupa. Auspico comunque che il governo inserisca non tanto uno sblocca cantieri ma una sorta di un modello Genova, con una deroga al codice degli appalti». In autunno poi «la sfida è vedere quali effetti avrà avuto l’emergenza sul piano sociale. Sarebbe bello che questo Consiglio regionale facesse una legge sui care giver, la presa in carico delle persone deboli e sui disabili, la sta facendo solo l’Emilia Romagna e sarebbe bello che anche la Calabria rispondesse con una legge che sia vicina agli ultimi. Su questi temi dobbiamo dare risposte, su queste cose si misura la civiltà di un popolo».
«RIPRENDEREMO IL PROGETTO DELL’AEROSTAZIONE»
Santelli ha quindi citato il progetto dell’aerostazione di Lamezia Terme, a rischio dopo la bocciatura dell’Ue: «Quel progetto lo riprenderemo, non esiste una regione che abbia un aeroporto che non sia collegato seriamente a una stazione. Stessa cosa del gateway ferroviario di Gioia Tauro, bloccata in modo folle per 20 anni, e noi l’abbiamo sbloccata anche grazie al viceministro Cancelleri ma ancora non so dire dove e perché si era bloccato. Questi sono i simboli su cui ci dobbiamo battere per una nuova Calabria». Quanto ai rifiuti, secondo Santelli «c’è una grande confusione sulla gestione, c’è un pasticcio enorme, ma bisogna invertire la rotta. Dobbiamo rifare il Piano rifiuti, un piano che ci porti in Europa con un nuovo sistema integrato e sostenibile, a discarica zero, e si può fare, con impianto di nuova generazione. Noi dovremmo avere due impianti di indifferenziato più una serie di impianti specialistici per fare un’economia circolare.  Forse c’è un po’ di sciatteria, un po’ di difficoltà, qui la sfida va lanciata e seriamente, tenendo conto dell’interesse dei tanti e non dei pochi: se facciamo questo la soluzione non è lontana».
IL DIBATTITO SULLE LINEE PROGRAMMATICHE Dopo il discorso programmatico, i primi interventi. Mimmo Bevacqua, capogruppo del Partito democratico: «Nella relazione della Santelli non c‘è alcun cenno al Decreto Calabria che ha prodotto solo danni, e sulla sanità non c’è poi nulla di nuovo, nulla sul riordino ospedaliero, nulla su cosa intendete fare per sbloccare i nuovi ospedali. Nella relazione poi non c’è alcun cenno al ruolo della Calabria in Europa. Inoltre, non si è capito come la Giunta voglia rimodulare la programmazione dei fondi europei. Quanto ai rifiuti, non ci si può limitare a censurare il piano precedente, che era stato approvato nella passata legislatura all’unanimità: a non aver funzionato non è stata la legge quadro ma i successivi atti di attuazione, perché anche lì c’è scritto ‘discariche zero’. E su questo noi ci stiamo, ci stiamo su tutte le iniziative per creare un sistema virtuoso pubblico Santelli non ha dato una visione alta della Calabria, ma noi ribadiamo la disponibilità a lavorare nel superiore interesse della Calabria, anche perché da settembre avremo mesi durissimi». Polemica con Giuseppe Graziano dell’Udc perché Bevacqua ha sostenuto che la Santelli non ha detto nulla sulla bocciatura del progetto della metro di Cosenza, e Graziano ha ricordato i ritardi della Giunta Oliverio.
Tilde Minasi della Lega ha espresso un plauso al programma della Santelli, sollecitando una particolare attenzione alle pari opportunità «conoscendo la grande sensibilità della presidente Santelli». Secondo Minasi, poi, «se la Calabria ha affrontato in modo positivo l’emergenze è merito della Santelli e no del governo Conte: stiamo costruendo passo dopo passo la Calabria che cogliamo, la Calabria che valorizza le sue eccellenze e trattiene i suoi giovani».
Nicola Irto (Pd) sottolinea «che c’è stato un cambiamento di prospettiva rispetto al programma iniziale di governo. Ma mi aspettavo comunque una prospettiva diversa: sulla sanità si poteva osare di più. Perché in questo documento non si dice nulla sulla necessità di cambiare i modelli della sanità, non si dice nulla su quello che è successo in Lombardia, aprendo un dibattito nazionale nel quale rilanciare una sanità finalmente pubblica o di nuovo nella competenza dello Stato? Sui fondi comunitari, penso che siano necessari azioni a più ampio spettro e uno sforzo maggiore in modo da dare aiuti in modo più largo. Mi rendo conto che c’è il solito limite della burocrazia. Inoltre, invito la Santelli a tendere conto anche delle buone cose che sono state fatte nella passata legislatura. Un cenno agli aeroporti calabresi: tempo di avere una strategia, su questo la Santelli deve essere chiara con Sacal. Condivido quello che ha detto Bevacqua sull’emergenza in autunno: l’auspicio è che su 5-6 asset principali si possa puntare a un protagonismo vero del Consiglio regionale». Per Filippo Pietropaolo (Fratelli d’Italia) «con l’azione della presidente Santelli si registra un evidente cambio di passo sia per affrontare l’emergenza coronavirus sia per altri temi, come quello della gestione dei rifiuti. Non è un libro dei sogni ma l’illustrazione di interventi e impegni concreti, basti pensare ai 150 milioni stanziati dalla Giunta per l’emergenza economica e sociale, cosa che non ha equivalenti in altre regioni».
Libero Notarangelo (Pd) punta i riflettori sulla «vicenda della Rsa di Villa Torano» che «continua a non essere chiara e in ogni caso dovrebbe indurre l’esecutivo regionale a rivedere a fondo i rapporti con la sanità privata. Sui tamponi la Calabria in realtà è quartultima a livello nazionale. In generale è il momento del coraggio: investendo di più e con oculatezza su infrastrutture, tecnologie, risorse umane, ricerca, ambiente, mettendo da parte le logiche di parte e politiche si rilancia la sanità pubblica e la speranza di una Calabria migliore».
Filippo Mancuso (Lega) dice di condividere «l’intera linea del programma della presidente, ma tutto passa dalla riorganizzazione della macchina burocratica, la burocrazia va cambiata mettendo le professionalitàà giuste e innovando: è questa la vera battaglia per la nostra amministrazione, perché spesso la mano sinistra non sa cosa fa la mano destra».
Il consigliere di opposizione Giuseppe Aieta (Democrartici Progressisti) ribatte che «la fiducia non si compra ma si acquista, e dico, anche ai miei colleghi, che non si parte da zero, nella sanità, nei fondi comunitari, nell’ambiente. In passato sono accadute cose che oggi la Santelli dimentica di citare: sulla sanità ci fu una battaglia contro l’esproprio delle prerogative del Consiglio regionale, e invece Santelli non ha detto nulla sul commissariamento e sull’organizzazione. Quella della Santelli è stata una relazione ‘sciapa’, senza sale, perchè l’esercizio della memoria è importante».
Baldo Esposito (Casa delle Libertà) spiega che «il dato di fondo è che in questi 4 mesi l’atteggiamento della Santelli e della Giunta è stato quello non solo di dire faremo ma di fare. E su fiducia e reputazione, i due punti cardine delineati dalla Santelli, la Regione ha già mostrato di aver cambiato passo. E sulla famosa ordinanza dei tavolini il governo ha riportato una vittoria di Pirro perché la Calabria ha già vinto avendo dati sul contagio sotto gli indici nazionali di trasmissibilità, oggi siamo 0,17, la regione più vicina a noi è allo 0,33».
Flora Sculco (Democratici progressisti) rimarca che «la presidente Santelli ha fatto una ricognizione dei temi, c’è il presente e anche uno sguardo al futuro come del resto sempre avvenuto. Mi sono però chiesta: tutto quanto è stato proposto è davvero capace di produrre un cambiamento in Calabria? Ho molti dubbi, penso che non sarà così facile. Non è pessimismo ma l’esperienza del passato. Prendo atto che finalmente, dopo una luna gestazione, saranno essere disponibili risorse del Riparti Calabria, ma secondo me potevano essere migliori se ci fosse stato confronto, Su questo siamo partiti con il piede sbagliato, auspico che alle buone intenzioni di fare squadra seguano i fatti».
Francesco Pitaro (Misto) sostiene che «non è scusabile il ritardo con cui oggi parliamo delle linee programmatiche, alla Santelli chiedo di non emarginare il Consiglio regionale. In queste settimane sono state adottate misure che però escludono molte imprese. Non c’è chiarezza sul centro Covid di Catanzaro, una volta si fa in un sito poi in un altro sito: dove nascono queste idee? Chiedo poi al presidente Tallini di convocare una seduta ad hoc sulla sanità e alla presidente Santelli di concordare un’iniziativa per superare il commissariamento. In poche, parole, dalle linee della Santelli non emerge una visione della Calabria».
Per Carlo Guccione (Pd) «l’emergenza Covid ci dice che è necessaria una rottura profonda, mettendo al bando il consociativismo. Inoltre, questa fase rende la politica, maggioranza e opposizione, più debole, allora dobbiamo verificare se c’è la disponibilità politica su 2-3 questioni da affrontare insieme, perchè nessuno da solo può affrontare questa sfida, come hanno giustamente sottolineato Bevacqua, Irto e Notarangelo. Se la situazione rimane così in sanità, si avvantaggiano solo la sanità e la ‘ndrangheta. Se oggi non si fa un cronoprogramma degli interventi da mettere e non ne discutiamo insieme faremo solo un esercizio di stile, inutile. La Calabria è seduta su una montagna di soldi, 4 miliardi, due solo nell’edilizia e tanti per le strutture sanitarie come i nuovi ospedali: sono fondi che da 13 anni sono nelle casse della Regione. Su questo dobbiamo sollecitare il governo e il presidente Conte a fare come si è fatto con il ponte Morandi di Genova. Oggi non dobbiamo fare una battaglia di appartenenza, perchè altrimenti la Calabria collassa: usciamo dalla crisi se insieme percorriamo una strada di speranza».
Graziano di Natale (Io Resto in Calabria) rivela: «Sul Covid dobbiamo dire che qualcosa ha funzionato, come sulla diffusione del contagio, ma qualcosa invece no, perchè sul territorio abbiamo avuto un o’ fortuna. Nell’ultima settimana poi abbiamo registrato uno stop dei tamponi perchè gli operatori del 119 non venivano pagati per quanto pattuito all’inizio dell’emergenza: è facile chiamarli eroi e poi non gli si riconosce un diritto. Comunque, un’opposizione che sia costruttiva, che come la nostra giudica sui fatti, non può gettare alle ortiche tutto quello che ha detto la Santelli, ma dev’essere vigile: noi siamo disponibili a essere al fianco della presidente se davvero porterà avanti la sua battaglia per la legalità».
Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente) rimarca che «l’azione della governatrice e della sua Giunta ha ribaltato le vecchie logiche assistenzialistiche e ha anche colmato concretamente alle mancanze del governo nazionale. Io penso che ce la faremo perchè abbiamo messo a disposizione tutte le risorse possibili. E’ poi da apprezzare gli inviti all’unità e a fare squadra che ci sono arrivati da esponenti dell’opposizione come Irto, Guccione e Sculco».
A sua volta, Giuseppe Graziano (Udc) rileva che «in questa fase il presidente della Giunta e la maggioranza hanno dimostrato di avere una marcia in più, con scelte concrete che per la prima volta hanno proiettato un’immagine positiva della Calabria a livello nazionale, non più la regione della ‘ndrangheta e del malaffare. Il programma di governo è lungimirante, puntando sull’economia circolare che è la nuova frontiera, ed è fatto di contenuti concreti: dire che sia “sciapo” è quasi offensivo, di “sciapo” c’è stata la passata legislatura».
A sua volta, Giuseppe Graziano (Udc) rileva che «in questa fase il presidente della Giunta e la maggioranza hanno dimostrato di avere una marcia in più, con scelte concrete che per la prima volta hanno proiettato un’immagine positiva della Calabria a livello nazionale, non più la regione della ‘ndrangheta e del malaffare. Il programma di governo è lungimirante, puntando sull’economia circolare che è la nuova frontiera, ed è fatto di contenuti concreti: dire che sia “sciapo” è quasi  offensivo, di “sciapo” c’è stata la passata legislatura»
.Secondo Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), «il programma della Santelli abbraccia tutti gli aspetti, anche secondo me la definizione “sciapo” di Aieta è davvero fuori luogo. Guccione ha detto bene , la presidente Santelli è di rottura e infatti registriamo un atteggiamento del governo che punta a isolarla, ma intanto la nostra governatrice è stata citata dal Nyt ed è considerata tra i migliori presidenti in azione, quindi questa è la conferma che sta lavorando bene, e del resto lo dicono i fatti. Comunque, apprezzo le parole dell’opposizione tese a lavorare in sinergia».

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