di Fabio Papalia
GIOIA TAURO Quale migliore uscita di scena se non con un’entrata trionfale? La motonave Sixin Msc, coi suoi 400 metri di lunghezza e 60 di larghezza, entrando per la prima volta nel porto di Gioia Tauro stamattina ha portato con sé non solo il carico dei suoi oltre 23 mila container, ma anche il bilancio di più di 4 anni, quale commissario straordinario dell’autorità portuale, dell’ammiraglio Andrea Agostinelli, in procinto di fare le valigie per lasciare il comando al nuovo presidente che sarà nominato dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Lo stesso Agostinelli è tra i papabili e tra i suoi sponsor non solo tanti esponenti cinquestelle ma anche la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, un fronte bipartisan che sottolinea i meriti del commissario nel rilancio di quello che si candida a buon diritto a diventare il più importante porto commerciale del Mediterraneo.
L’occasione perfetta, quindi, in vista del suo congedo o per rilanciare la propria candidatura, la cerimonia del Maiden Call della nave, per onorare la sua “prima toccata” nel Mediterraneo, con lo scambio dei Crest fra il comandante della nave Amil Kumar Menon, il commissario straordinario, Andrea Agostinelli, e Paolo Maccarini, direttore di Terminal Investment Limited Group (TIL GROUP), società controllata da Msc, oggi a capo di Medcenter Container Terminal.
Tra gli ospiti presenti alla cerimonia, organizzata nel pieno rispetto delle Linee Guide definite dal Protocollo anti Covid-19, il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, e la governatrice della Regione Calabria, Jole Santelli, oltre alle Autorità civili e militari.
Entrata in porto alle prime ore dell’alba, la Sixin Msc, tra le portacontainer più grandi al mondo, è la più grande mai attraccata alle banchine dello scalo calabrese e all’interno del circuito portuale italiano. Un gigante del mare di 400 metri di lunghezza e 61 di larghezza, costruito nel 2019 e battente bandiera panamense, con una capacità di trasporto pari a 26,656 teus. Sono numeri importanti che rimandano, nel contempo, a quelli dell’infrastruttura portuale calabrese, chiamata a stare, a pieno titolo, tra i porti più strategici che uniscono le principali e più trafficate linee internazionali dei traffici mondiali, da e per il Far East.
Del resto, a sottolineare l’attenzione che Msc rivolge a Gioia Tauro è, anche, la decisione di inserire il porto di Gioia Tauro tra gli scali di linea della sua ultra-large. La Sixin Msc tornerà, infatti, a Gioia Tauro il prossimo 5 giugno per poi fare ritorno dopo 60 giorni, e così di seguito con cadenza regolare.
L’ENDORSEMENT DELLA SANTELLI Colpito e affondato. Agostinelli ha incassato un endorsement importantissimo, quello della presidente Santelli, perché la legge prevede che il Presidente dell’Autorità portuale è nominato con decreto ministeriale, previa intesa con la Regione interessata, e la governatrice oggi si è espressa così: «Abbiamo visto in troppi anni una scommessa mancata su questo porto. Parlare di problemi di lavoro, salari, povertà, per ciò che invece doveva essere associato a futuro e speranza. Credo molto che i progetti camminano sulle gambe degli uomini e credo che l’ammiraglio Agostinelli è vero che non è calabrese, ma lo dicevo l’altro giorno al ministro De Micheli, è uomo di mare e chi è uomo di mare trova la sua terra ovunque. Senza alcun tipo di polemica e lo dico veramente sommessamente, chiedo al governo un’attenzione particolare perché è raro che in Calabria si trovi unanimità del consenso su una persona, noi ce l’abbiamo sull’ammiraglio Agostinelli, vuol dire che è merito del lavoro che ha compiuto».
«Una delle cose che mi ha colpito molto quando ho parlato con Andrea – parlando del commissario lo ha citato col nome di battesimo – ricordo che mi ha detto “che peccato, una serie di maestranze, anche le più importanti, non possono essere calabresi perché non sono fermate”. Qui a Gioia Tauro dobbiamo fare una scuola di alta formazione per le maestranze più importanti, ed una scuola di formazione media. Ci investiremo, è un progetto a cui stiamo già lavorando e io mi auguro di continuare a lavorare con l’attuale commissario».
Concetto ribadito da Santelli anche parlando coi giornalisti a margine della cerimonia: «Col ministro delle infrastrutture ne abbiamo parlato, non mi ha ancora proposto il nome, come Regione Calabria per i risultati che ha avuto, mi auguro che la ministra accolga l’invito non della Regione Calabria, ma della Calabria, e mantenga l’ammiraglio Andrea Agostinelli».
CITTADINANZA ONORARIA DI SAN FERDINANDO A riprova del consenso unanime attorno ad Agostinelli si sono espressi il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio e il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi, il quale ha annunciato che il Comune ha già deliberato di assegnare la cittadinanza onoraria all’ammiraglio.
IL DISCORSO DI AGOSTINELLI Nel suo lungo discorso, l’ammiraglio ha ricordato il 25 del 1975, quando Giulio Andreotti pose la prima pietra per la costruzione del porto dando inizio a un sogno: «Poi il canto del cigno di questo sogno, la crisi progressiva a partire dal 2008. Il terminal perse linee di navigazione primarie, il 35,4% dei contenitori al 2018, perse migliaia di navi, circa 9 anni di Cassa Integrazione per tutte le maestranze».
Quarantuno anni dopo, il 27 luglio 2016 è la data che segna l’accordo quadro di programma sottoscritto a Palazzo Chigi fra Governo, Regione Calabria, terminalista, sindacati e Autorità Portuale, dopo mesi drammatici di trattative sindacali. «È Il punto più basso – ha affermato Agostinelli – della crisi lunga un decennio, quasi irreversibile, di non ritorno. Si subirono 377 licenziamenti imposti dall’Azienda, in cambio di investimenti che non sarebbero stati mai realizzati».
Il riscatto il 9 gennaio 2018, quando l’autorità portuale gioca l’ultima carta e mette in mora il terminalista inadempiente «con una procedura inedita, mai prima di allora messa in opera nel panorama portuale nazionale, e di fatto “costringe” il concessionario a cedere le quote all’attuale terminalista, con il Ministro dell’epoca (Toninelli ndr) che sostenne l’iniziativa, con convinzione e presenza».
E si arriva così al 27 maggio 2020: «Oggi, dopo 4 anni, festeggiamo la giornata dell’orgoglio della comunità portuale gioiese. Il rilancio del porto è nei fatti, è rappresentato da quella nave portacontenitori, la Sixin, che appartiene ad una classe di 11 navi dell’armatore MSC , le più grandi, le più capienti del mondo, nella capacità di trasporto dei containers, potendone stivare fino a 23.600. Ne sono arrivate 79 negli ultimi 12 mesi, questa è l’ultima e la più grande in assoluto! Per la prima volta in un porto della Repubblica. E non sono stati accosti occasionali, noi rappresentiamo una call di linee intercontinentali».
Del suo “caratteraccio” aveva già parlato – scherzando – la presidente Santelli e lui ha confermato di essere un “toscanaccio” quando, dopo “alcuni doverosi ringraziamenti” al terminalista armatore, all’autorità marittima e ai servizi tecnici, alle maestranze e alle forze di polizia, ha esordito: «E visto che detesto l’ipocrisia, grazie a pochi altri, quelli che, insieme a me, hanno creduto nel sogno visionario di una Calabria non alle cronache per il disagio economico e sociale e la criminalità endemica, ma di una Calabria nuova che, con l’apporto di tutti, lavora, produce e realizza, per dare una concreta aspettativa di rilancio economico e sconfiggere la pervasività della ‘Ndrangheta, una Regione con un porto all’avanguardia, i traffici marittimi oggi al diapason, e da domani anche la logistica e l’intermodalità».
Agostinelli si concede anche una stoccata di orgoglio: «Voglio infine ricordare la solitudine che mi ha accompagnato al mio arrivo a Gioia Tauro in questo incarico, 4 anni orsono. Oggi, apprendo dalle cronache, sarebbero decine coloro che si sono candidati alla guida, dopo di me, di questa Autorità Portuale, e avete forse letto di professionalità di altissimo profilo. Questa è la dimostrazione tangibile che Gioia Tauro non è più la Cenerentola, non è più ai margini, non si è fermata, come recita il filmato che avete visto, e non si fermerà, e dunque oggi è lecito festeggiare».
LE PROSSIME SFIDE Nemmeno il tempo di godersi l’applauso che già apre l’agenda delle prossime sfide: «La gestione del gateway ferroviario portuale, un asset strategico per il nostro porto come dirò più avanti, che dopo un faticoso travaglio posso annunciare essere finalmente in dirittura di arrivo, lo snodo ferroviario di Rosarno». Agostinelli ha ricordato che c’è un Accordo Quadro di Programma datato 2010 inerente il Polo logistico Intermodale di Gioia Tauro. Questo APQ ha stanziato 285 milioni di euro per l’adeguamento delle linee ferroviarie Gioia Tauro – Battipaglia e Sibari – Metaponto – Taranto – Bari, di cui RFI è l’Ente attuatore individuato dal MIT. «La Commissione Europea – ha sottolineato il commissario – aveva espressamente condizionato tale stanziamento alla realizzazione del gateway ferroviario nel porto ed alla definizione della gestione del raccordo San Ferdinando – Rosarno. Tanto è vero, che con una nota del giugno 2014, la Commissione Europea minacciava il ritiro del progetto sulla linea ferroviaria tirrenica e jonica se il bando di gara per la realizzazione del gateway non fosse stato finalizzato entro due mesi da quella data. Noi abbiamo adempiuto a quella condizione entro i termini, ed oggi il gateway è stato progettato, realizzato e collaudato, in soli 3 anni e mezzo ed è costato 19 mln. di euro di contribuzione pubblica. Ora tocca a RFI, tocca al MIT, tocca alla Regione Calabria». E toccherà anche al nuovo presidente dell’autorità portuale di Gioia Tauro. (redazione@corrierecal.it)
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