COSENZA «Questa mattina, mentre in via degli Alimena si radunavano decine di persone in presidio, una delegazione del nostro collettivo è stata ricevuta dal Commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli. Il tavolo, ottenuto lunedì scorso grazie all’occupazione simbolica del consultorio di via Popilia, aveva per noi l’obiettivo di ottenere risposte e chiarimenti rispetto alla mancata riapertura dei consultori e degli ambulatori. Nell’ultimo mese, infatti, sono state diverse le ordinanze e le circolari emanate dalla Regione per riattivare i servizi ambulatoriali, ma puntualmente la data è stata posticipata a causa dell’impossibilità delle strutture di rispettare le misure anti-contagio». Sono le parole con cui il collettivo “Fem.in Cosentine in Lotta” annuncia gli esiti dell’incontro che si è tenuto nell’azienda sanitaria provinciale dopo la richiesta di riapertura delle attività mediche e ambulatoriali dei consultori. «Durante l’incontro abbiamo chiesto quando avverrà ufficialmente la riapertura effettiva e come si svolgerà la riorganizzazione delle centinaia di migliaia di visite e di esami annullati durante la fase di emergenza. Il commissario ha risposto che dall’1 Giugno troveremo finalmente aperte le porte dei nostri ambulatori e consultori, assicurandoci una riapertura in sicurezza – spiegano in un comunicato le attiviste -. Le visite annullate verranno riprogrammate da lunedì prossimo fino al 31 Ottobre, mentre le nuove prenotazioni slitteranno inevitabilmente all’1 Novembre. Oltre a segnalare la grave situazione ambulatoriale della fase 2, abbiamo portato sul tavolo anche alcune richieste rispetto all’organizzazione dei consultori sul territorio provinciale. In questo ultimo anno abbiamo svolto molteplici ricerche e abbiamo constatato l’assoluta carenza delle prestazioni di queste strutture. Le nostre richieste sono state: trasparenza sulla gestione dei fondi destinati ai consultori, assunzione di personale e tourn over delle figure professionali, acquisto di nuove strumentazioni adeguate, contrasto all’illegittima applicazione dell’obiezione di coscienza. Abbiamo inoltre segnalato le problematiche degli immobili in cui i consultori sono ubicati: la maggior parte, infatti, sono strutture di proprietà privata per le quali vengono pagati milioni di euro di affitto e non risultano comunque a norma. Il Commissario ha ribadito la sua disponibilità ad accogliere le nostre istanze e, il coordinatore dei consultori della provincia, Nicola D’Angelo, anch’egli presente al tavolo, si è detto pronto a prendere provvedimenti per sanare le mancanze e i disservizi. Il tavolo di stamattina, per noi, significa che lottare è l’unica strada per ottenere una sanità migliore e più equa. Non è accettabile subire i disservizi e la malagestione sanitaria senza reagire, non è tollerabile dover rinunciare alla prevenzione e alle cure. Non tutte e tutti possono rivolgersi alla sanità privata, che invece viene generosamente finanziata, ed è nostro dovere lottare affinché il diritto alla salute venga garantito a chiunque. Da domani continueremo ancora più assiduamente a vigilare su ciò che ci circonda, facendo sentire la nostra voce con ogni mezzo possibile. Se noi non lottiamo, nessuno lo farà al nostro posto».
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