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Palazzo dei Bruzi prova a sanare la questione Geko. I revisori evidenziano criticità

Le comunicazioni sulla mancanza di copertura di spesa evidenziate dalla società di depurazione saranno discusse nella riunione d’assise. La triade contabile dà parere positivo alla variazione di bi…

Pubblicato il: 27/05/2020 – 11:54
Palazzo dei Bruzi prova a sanare la questione Geko. I revisori evidenziano criticità

di Michele Presta
COSENZA
L’ascia di guerra della politica cittadina è stata dissotterrata da una pesante vanga messa a disposizione dalla Geko spa. La società che gestisce l’impianto di depurazione negli scorsi giorni ha informato i consiglieri comunali che nelle poste di bilancio redatte dal municipio e approvate con il consiglio comunale del 6 agosto dello scorso anno mancano le somme per saldare il servizio. O meglio, ne sono stati apposti soltanto 300mila «necessari per pagare soltanto i primi due mesi dell’anno» evidenzia l’impresa che gestisce l’impianto di contrada Coda di Volpe. Di questo si discuterà, su proposta della minoranza, nel consiglio comunale previsto per domani e nella discussione finirà sicuramente la variante al bilancio comunale licenziata nella riunione di giunta che si è svolta lo scorso 22 maggio, proprio mentre l’argomento diventava di dominio pubblico e dagli scranni della minoranza si scriveva un nuovo capitolo del libro sulla «finanza creativa» dell’amministrazione Occhiuto.
LA VARIANTE DI BILANCIO La risposta momentanea, considerando che si tratta di coperture per i primi sei mesi dell’anno, messa nero su bianco dall’amministrazione comunale alla denuncia della Geko spa è un documento contabile che prova ad arginare il problema e allo stesso tempo conferma la bontà della denuncia. Nella delibera di giunta, infatti, è appostato poco più di 1 milione di euro per “le spese di depurazione delle acque reflue”. Un rientro in corsa per risolvere il problema che, nonostante il parere favorevole, viene redarguito del collegio dei revisori dei conti. Nella relazione la, triade contabile, evidenzia come «nella predisposizione del bilancio di previsione venivano previste “solo”  400mila euro per il servizio di depurazione a fronte di una spesa consolidata di circa 2 milioni e 600 mila euro». Gli esperti contabili alla giunta comunale ricordano anche come l’assestamento di bilancio licenziato lo scorso agosto è stato approvato proprio con il loro parere negativo e che la posta di bilancio per il servizio «veniva ulteriormente ed ingiustificatamente ridotta a 300mila euro, la previsione per il servizio di acquedotto veniva “inspiegabilmente” ridotto di 700mila euro passando da 1 milione di euro a 300mila euro, scelta che oggi si rivela senza alcun fondamento tant’è che viene richiesta la “ricostituzione originale”».
NON SOLO GLI AMMANCHI ALLA DEPURAZIONE Un movimento  che in totale è di 1 milione 967mila e 320 euro. Nella parte consistente riguarda il servizio di depurazione a cui si aggiungono 350mila euro di spese diverse di gestione dell’acquedotto, 350mila euro di Iva a debito del Comune, 126mila euro di prestazione di servizi di assistenza alle famiglie con soggetti disabili e 12mila euro di prestazione per i servizi per assistenza sociale e domiciliare. Per dare parere favorevole all’operazione redatta dalla giunta, il collegio ha evidenziato come «si possano ripristinare talune “spese” utilizzando in parte il “Fondo finanziamento dei debiti fuori bilancio” a suo tempo generato dalla “riduzione” delle spese ora oggetto di variazione, oltre che attraverso l’utilizzo di 462, 344 euro di “Rateizzazione delle cartelle esattoriali”». Ma è sulla variante sul servizio di depurazione che le cose si complicano, perché secondo il collegio «si ritiene debba attendersi l’approvazione del “Bilancio stabilmente riequilibrato” in quanto allo stato attuale e in questa fase di transizione non si è in grado di stabilire con certezza il permanere degli equilibri di bilancio per l’anno in corso».
IL DEBITO Dall’accesso agli atti richiesto dalla minoranza di Palazzo dei Bruzi è emerso non solo l’assenza in bilancio dei fondi necessari a coprire le spese di depurazione ma anche la massa debitoria tra l’ente e la Geko è di 3.164.611,43 euro. Dal settore 13 del municipio, in risposta alle richieste dell’opposizione è stato anche certificato come nel 2018 siano stati previsti 800mila euro, altrettanti impegnati e zero pagati. Sono 2 i milioni invece previsti impegnati e mai pagati per il 2019 e “solo” 300mila quelli previsti e impegnati per il 2019 (prima della variante licenziata dalla giunta il 22 maggio scorso).
IL VOTO, LE PROTESTE E PIAZZA BILOTTI Il “pasticciaccio” della depurazione non è l’unico argomento all’ordine del giorno in consiglio comunale. Con la seconda proroga ormai scaduta e con la nomina di Tonino Daffinà bocciata anche dalla maggioranza, il consiglio dovrà decidere la nomina del presidente del nuovo collegio dei revisori che dovrà affiancare i due già nominati dalla Prefettura. Il nome che sarebbe gradito a Mario Occhiuto è quello di Andrea Manna. Il primo cittadino sa che deve recuperare tre dei componenti d’assise che non gradirono l’ex commissario dell’Aterp di Vibo Valentia. Si discuterà anche di Piazza Bilotti. In attesa che il gip ordini un dissequestro al fine di poter effettuare delle perizie chieste dall’amministrazione comunale, la politica prova si barcamena sulla necessità di poter rendere gli spazi nuovamente fruibili, anche in considerazione delle tante attività economiche presenti sull’area. In questa direzione si inserisce l’iniziativa del consigliere Vincenzo Granata che ha avviato una raccolta firme i cui dettagli e numeri saranno poi illustrati durante il consiglio. Ma domani sarà caldo il fronte cosentino. Sempre nella mattina a piazza dei Bruzi, scenderanno in piazza i lavoratori dell’impresa “L’Ambiente” che cura la manutenzione degli spazi comunali e che «a causa del dissesto – riferiscono gli organizzatori della protesta – lavorano senza stipendi e senza prospettive certe per il futuro». (m.presta@corrierecal.it)

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