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Bonus vacanze. Ascoa e cinquanta lidi della Locride: «Sia esteso all'affitto degli ombrelloni»

L’Associazione della Piccola e Media Impresa e 50 operatori firmano una petizione con cui chiedono che il cliente finale possa usufruirne autonomamente dopo aver pagato l’intero corrispettivo

Pubblicato il: 30/05/2020 – 11:52
Bonus vacanze. Ascoa e cinquanta lidi della Locride: «Sia esteso all'affitto degli ombrelloni»

LOCRI L’Associazione Ascoa e cinquanta lidi della Locride, chiedono che il bonus vacanze sia esteso agli stabilimenti balneari e che il cliente finale possa usufruirne autonomamente dopo aver pagato l’intero corrispettivo. La proposta è indirizzata al presidente del Consiglio, al ministro Franceschini, ai sottosegretari al Turismo ed ai parlamentari della città metropolitana di Reggio Calabria. Inoltre, la proposta viene inviata per conoscenza anche al presidente della Regione Calabria Jole Santelli e all’assessore al Turismo Fausto Orsomarso.
Il D.L. 34 del 19.05.2020 art. 176 prevede un credito d’imposta nella misura massima di 500 euro per nucleo familiare, in relazione al pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico ricettive, nonché dagli agriturismo e dai bed & breakfast. L’Ascoa, Associazione della Piccola e Media Impresa ed i 50 operatori di stabilimenti balneari della Locride evidenziano che la stessa norma, però, non prevede che il credito sia riferito anche alle spese sostenute per l’affitto di ombrelloni e sedie sdraio offerti dagli stabilimenti balneari.
“Appare insensato – scrivono nella lettera – escludere dall’ambito di applicazione del bonus vacanze proprio quelle spese significativamente più legate alle vacanze estive, con il rischio di escludere dall’ambito di applicazione della norma un’importante fetta di servizi turistici.La maggior parte delle famiglie italiane, infatti, finalizza le proprie ferie alla fruizione di tutti quei servizi legati alla balneazione e, dunque, mantenere la norma così formulata potrebbe pregiudicare i vacanzieri che, per vari motivi, non andranno ad alloggiare in strutture ricettive”.
“D’altra parte – sostengono – gli stabilimenti balneari, considerati per legge ( art. 4 comma 1 del D.Lgs 79/2011) imprese turistiche, contribuiscono in modo importante al PIL del settore turismo che, in ambito nazionale, compreso l’indotto, rappresenta il 13%. Le enormi difficoltà legate all’emergenza causata dalla pandemia da Covid 19, porteranno un sicuro ed importante decremento dell’utenza con gravi ed irrecuperabili perdite per il comparto della balneazione, oggi ulteriormente appesantite dalle necessarie misure di prevenzione anti virus e da una totale incertezza sulle prenotazioni”.
“Una modifica dell’art. 176 del D.L. 34/2020 – suggeriscono – che introduca un’estensione ai servizi resi dagli stabilimenti balneari potrebbe consentire di sperare in un contenimento dei danni economici, in relazione ad una stagione che già si preannuncia molto difficoltosa. Inoltre, si rende necessario consentire al cliente finale di usufruire del credito in modo autonomo e senza il consenso del fornitore. Ciò andrebbe incontro alla forte necessità di liquidità che gli imprenditori reclamano a seguito della grave crisi economica da Covid 19”.
I gestori, quindi, chiedono al Presidente del Consiglio, al Ministro e ai parlamentari in indirizzo, che in sede di conversione siano proposte le seguenti modifiche: estendere l’ambito di applicazione della “Tax Credit Vacanze”, prevista dall’art. 176 del D.L. 34/2020, anche ai servizi offerti dalle strutture balneari; prevedere esplicitamente che il bonus, in mancanza di accordo con il fornitore, possa essere utilizzato direttamente dall’utente finale sotto forma di credito d’imposta o di detrazione fiscale dell’intero corrispettivo pagato.

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