REGGIO CALABRIA Dopo l’esplosione del “caso vitalizi”, sia dalla maggioranza che dall’opposizioni arrivano i tentativi di riparare a quello che, agli occhi dell’opinione pubblica, è apparso come il tentativo di alimentare un privilegio della politica. Quando, nei secondi finali dell’ultimo consiglio regionale, l’assemblea ha approvato all’unanimità il provvedimento che consente di ottenere un’indennità di fine mandato anche ai consiglieri il cui mandato sia interrotto (ad esempio per ricorsi elettorali di candidati non eletti in prima battuta) nessuno ha obiettato nulla. Adesso fioccano le proposte per fare un passo indietro. Ci prova anche Francesco Pitaro, gruppo Misto: «Dopo l’approvazione, nell’ultima seduta del Consiglio regionale, della modifica legislativa concernente l’indennità differita per i consiglieri regionali – afferma – ho formalizzato questa mattina la proposta di legge per il suo annullamento. Mi auguro che possa essere condivisa ed approvata nella prossima seduta». La proposta prevede di modificare così la legge regionale numero 13 (quella del blitz in chiusura di seduta) del 31 maggio 2019. «L’articolo 7 della legge regionale 31 maggio 2019 N. 13 (Rideterminazione degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012) è così modificato:
a) al comma 4 è introdotto il seguente secondo periodo: “Non è ammesso alla contribuzione volontaria il consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata”». Salta dunque l’estensione del bonus per chi ha avuto annullata la propria elezione. E nell’articolo 2 si afferma che «dall’attuazione delle disposizioni di cui alla presente Legge non derivano nuovi o maggiori oneri per il Bilancio Regionale».
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