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Cosenza, sequestrati beni e quote societarie a Mimmo Barile

Il tribunale di Catanzaro (misure di prevenzione) ha disposto con un decreto i sigilli alle proprietà e partecipazioni finanziarie per oltre 5 milioni di euro

Pubblicato il: 30/05/2020 – 21:14
Cosenza, sequestrati beni e quote societarie a Mimmo Barile

di Michele Presta
COSENZA
Tutta la vita “patrimoniale” di Mimmo Barile è scandagliata operazione per operazione, partecipazione per partecipazione in un decreto di sequestro del tribunale di Catazaro nella sezione delle misure di prevenzione. Il provvedimento notificato dal nucleo di polizia economico tributaria della guardia di finanza di Cosenza è il conto per l’ex uomo del centro-destra calabrese di anni di reati di natura contabile per il quale poi è stato condannato. I beni e le quote a cui sono stati posti i sigilli hanno un valore di cinque milioni di euro. Ad avanzare la richiesta di sequestro è stato il procuratore Mario Spagnuolo che oltre al fermo patrimoniale ha chiesto anche l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno (misura su cui ancora il tribunale non si è ancora espresso)
LE VALUTAZIONI DEI GIUDICI I giudici del tribunale di Catanzaro, nel valutare la richiesta di sequestro preventivo chiesta dalla procura cosentina, prima si sono soffermati sulla storia giudiziaria che ha portato diverse volte Mimmo Barile alla sentenza di condanna, in particolare negli anni tra il 2005 e il 2014. «Reati di natura economica – osservano i giudici – per ipotesi di omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali, omesso versamento Iva, omesse dichiarazioni annuale d’imposta» ma anche «peculato e bancarotta fraudolenta e altri procedimenti pendenti in corso per le medesime tipologie di reati». La procura, ha presentato al tribunale una consistente attività documentale relativa in modo particolare al Nord Hotel srl società che «prima del 2000 aveva un’esposizione debitoria di diversi milioni di euro e che ciò nonostante è stata “svuotata” del patrimonio attraverso sistematici atti di distrazione (quasi quotidiani) – sostengono i giudici – a favore di soci e di società riconducibili agli stessi soci della Nord Hotel (per somme che ammontano a oltre 4 milioni di euro)». Tutti gli escamotage finanziari messi in piedi da Mimmo Barile negli anni, per i giudici, rappresentano un sistema dal quale «ha ricavato introiti di rilevante importo reinvestiti in attività finanziarie e immobiliari». Oltre alla vicenda del Nord Hotel con i relativi trust finanziari, grazie all’informativa redatta dalla Guardia di Finanza, i giudici hanno potuto valutare anche i movimenti economici relativi all’Hotel Centrale, quelli de I preziosi di Pret-a Porter, I Gioielli del sud, Regine Hotels, Winner srl, Ebi srl, Tincson 98, Gnathos e Commerciale Bruzia. La valutazione è secca: «Dalle operazioni economiche sui evince che le società costituite fossero dei “contenitori” al cui interno fan confluire tramite “finanziamenti a fondo perduto” denaro non dichiarato (di cui allo stato si disconosce la provenienza) in modo da sottrarlo alle pretese dei creditori dell’erario».
I BENI SEQUESTRATI Nell’elenco dei beni finiti sono sequestro ci sono: un’autovettura Ford, acquistata nel 2008 e dal valore di 1.100 euro; quota di 48.731 (49% del capitale sociale) della Ebi srl; quote rappresentative del 53% del capitale sociale della Tincson; quote per 20.000 euro (pari al 50% del capitale sociale) della Commerciale Bruzia srl; quota di euro 330.496 (pari al 50% del capitale sociale) della Nord Hotel srl; quota di 750.000 euro  (pari la 50% del capitale sociale) della società Hotel Centrale Srl; il 50% delle quote societarie I preziosi di pret a porter; 50% delle quote societarie I gioielli del sud; il 100% delle quote societarie della società Casabi; il 100% delle quote societarie della Edac Cosenza;  in ultimo i rapporti bancari riconducibile a tutte le società sequestrate con un saldo attivo superiore a 500 euro. Il collegio giudicante composto da Giuseppe Valea con Valeria Isabella Valenzi e Giuseppe De Salvatore ha nominato come amministratore giudiziario la dottoressa Antonella Straface. Mimmo Barile è invece assistito dal suo legale di fiducia, Roberto Le Pera. (m.presta@corrierecal.it)

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